Google ha rimosso oltre 11 milioni di siti web con estensione .co.cc dalle sue pagine di ricerca, perché la maggiore parte di questi indirizzi contengono spam. Il dominio .co.cc non è infatti un dominio di valenza generale, come invece lo sono ad esempio .co.uk o .com.au. Trattasi infatti di una desinenza offerta in maniera indipendente da una società corena il cui indirizzo è proprio http://co.cc/. Google ha classificato l’azienda come un “freehost” ed ha esercitato il suo diritto di bloccarne l’intero dominio.
Il capo del team spam di Google, Matt Cutts, ha fatto sapere:
Se vediamo una frazione molto elevata di siti provenienti da un freehost specifico, allora si tratta di spam o bassa qualità.
La società di Mountain View ha rilasciato un post sul proprio blog ufficiale spiegando:
Per proteggere gli utenti abbiamo recentemente modificato i sistemi (malware-scanning) per identificare i servizi di dominio che vengono abusati. In alcuni casi gravi i nostri sistemi possono ora mettere un flag sulla maggior parte dei domini.
Secondo un recente rapporto della Anti-Phishing Working Group, il dominio .co.cc ha ospitato 4.963 attacchi di phishing nella seconda metà del 2010, quasi il doppio del numero trovato in qualsiasi altra estensione. Il registro .co.cc offre singoli sotto-domini gratuiti, e permette ai clienti di registrare fino a 15.000 indirizzi alla volta per soli 1.000 dollari, ovvero, circa sette centesimi l’uno.
L’azienda proprietaria sostiene di avere 11.383.736 domini registrati e 5.731.278 account utente. Tale cifra rende il .co.cc una delle estensioni più diffuse al mondo, superiore anche a .org e .uk, che raggiungono “solo” due milioni di domini. Il dominio top-level .cc appartiene alle Cocos Islands, un piccolo territorio australiano situato nell’Oceano Indiano.