Nei primi anni di Google ad ogni nuovo dipendente veniva assegnato un palloncino pieno di elio con disegnato uno smile, da mettere in ufficio. Era divertente e rendeva semplice identificare i Nooglers. Poi Jonathan Rosenberg ha deciso di poter accelerare l’integrazione dei nuovi arrivati in azienda scoppiando i loro palloncini.
Così si apre il post condiviso oggi su Google+ da Eric Schmidt. Contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere dal presidente del gruppo, non si tratta di un intervento con l’obiettivo di presentare un nuovo servizio o prodotto, né per discutere dei risultati finanziari ottenuti nell’ultimo trimestre dal motore di ricerca.
In allegato il video in streaming di seguito, con alcuni dei volti che nell’ultimo decennio sono stati tra quelli maggiormente rappresentativi di bigG, come Susan Wojcicki (numero uno di YouTube), Marissa Mayer (ora CEO di Yahoo!) e Larry Page (co-fondatore e CEO). Il video risale al 2003 e spiega in modo divertente una delle abitudini riservate ai nuovi arrivati in azienda. I “Nooglers”, ovvero i “new Googlers”, dovevano portare con sé un palloncino gonfiato con elio per essere subito riconoscibili. Nei corridoi di Mountain View si aggirava però una minaccia: il product manager Jonathan Rosenberg, che in preda a raptus di follia non faceva altro che seminare il panico tra i nuovi arrivati.
Come potete vedere da questo video, realizzato da un Google preoccupato (Wesley Chan) nel 2003, abbiamo provato diverse strategie per fermare la carneficina, considerando anche la fondazione di una nuova azienda (Balloogle?) per sviluppare palloncini a prova di Jonathan. Alla fine, è stato il video stesso a risolvere la situazione. Talvolta l’umorismo può essere il più efficace dei metodi per correggere un comportamento inadeguato.
Una testimonianza inedita (il filmato non era mai stato rilasciato al di fuori dell’azienda), dal sapore nostalgico, che aiuta a capire quale sia fin dagli albori l’atmosfera goliardica e informale che si respira negli uffici di Google. È anche per questo che l’azienda è stata premiata più volte come miglior posto di lavoro al mondo. Basta dare un’occhiata alle fotografie del quartier generale nella galleria qui sotto per capirne il motivo.