La Federal Trade Commission sta per ufficializzare a Google quel che si preannuncia come un avviso di garanzia: il gruppo di Mountain View sarà indagato dall’antitrust statunitense, la quale ha evidentemente concluso la raccolta degli indizi ed ha considerato la situazione meritevole di approfondimenti. Il titolo in borsa ha immediatamente ripiegato in territorio negativo, ma gli effetti deleteri più importanti dell’annunciata vertenza sono destinati potenzialmente a ripercuotersi sul gruppo soltanto nei mesi a venire.
Google e la FTC non hanno diramato commenti, ma le fonti sentite dal Wall Street Journal danno l’iniziativa legale per imminente. Le motivazioni sono quelle emerse già nei mesi scorsi nelle accuse contro l’azienda di Mountain View: Google avrebbe una posizione di controllo sul mercato della ricerca ed avrebbe approfittato di tale dominio per traslare il successo anche in altri ambiti. La colpa non è nel “monopolio” in sé (la legge non prevede il monopolio come un illecito), quanto piuttosto nello sfruttamento doloso del monopolio per consolidare il successo dell’azienda anche in ambiti collaterali.
Nella fattispecie, i testimoni sentiti dalla FTC nei mesi passati avrebbero sottolineato come Google avrebbe plasmato le proprie SERP favorendo i servizi di proprietà rispetto a quelli rivali, il che è servito a Google per imporre soluzioni quali Picasa, YouTube, Places ed altri ancora. Compito della FTC sarà quello di dimostrare l’azione dolosa del gruppo, il tutto pur non avendo a disposizione algoritmi da sempre segreti e pertanto difficilmente intelleggibili.
Da più parti si guarda al processo non soltanto per la sua possibile incidenza sui bilanci dell’azienda e sulle imposizioni che potrebbe determinare per il futuro, ma anche e soprattutto per il determinante disturbo che potrebbe apportare nei meccanismi perfetti di un gruppo che con una incredibile parabola ascendente ha rivoluzionato la ricerca online, ha conquistato il mondo dell’advertising ed ora si sta avventurando nella telefonia mobile. Questo, del resto, è quanto successo negli anni ’90 a Microsoft: il grande successo dei decenni precedenti è stato messo in discussione nel momento in cui gli assunti principali del business di Redmond sono stati additati dall’antitrust. Gli approfondimenti negli Stati Uniti potrebbero peraltro favorire ulteriori approfondimenti anche in Europa, ove Google controlla il mercato ancor più agevolmente e dove le strategie sono le medesime poste in essere oltre oceano.