Gli editori sono solitamente entusiasti nel vedere i propri articoli e le pubblicazioni delle proprie testate in cima ai risultati di Google, ma non quelli rappresentati da VG Media. L’associazione tedesca, che tutela i diritti di circa 200 publisher, ha puntato il dito contro il motore di ricerca, chiedendo la condivisione di parte dei profitti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie mostrate nelle pagine dei risultati dove compaiono i contenuti in questione.
Il gruppo di Mountain View ha deciso invece di modificare le modalità con le quali gli articoli sono visualizzati nelle SERP: niente più immagine di anteprima e brevi estratti del testo, ma solo il titolo e un link per consultare la versione integrale. La mossa, va precisato, non riguarda i siti d’informazione di tutta la Germania, ma solo quelli direttamente legati a VG Media, come bild.de, bunte.de e hoerzu.de. L’annuncio è arrivato tramite un post comparso sul blog ufficiale, firmato dal country manager Philipp Justus.
Le richieste dell’associazione sono basate su una normativa entrata in vigore nel mese di agosto sul territorio tedesco, che assegna agli editori l’esclusiva titolarità dei diritti per l’utilizzo commerciale dei contenuti pubblicati (anche solo una parte di essi), ad esclusione di singole parole o brevi parti di testo. Ciò nonostante, Google ha optato per risolvere il problema alla radice, evitando di visualizzare snippet contenenti fotografie o un estratto dell’articolo. Un portavoce della società californiana, intervenuto su Computerworld, si è limitato ad affermare che la scelta si è resa necessaria per “minimizzare il rischio di cause legali”.
Resta da capire come VG Media accoglierà il cambiamento, se lo riterrà soddisfacente oppure continuerà ad esercitare pressioni affinché una parte dei profitti incassati da bigG sia distribuita ai publisher. La notizia, pur riguardando al momento esclusivamente la Germania, risulta interessante poiché costituisce un potenziale precedente su cui gli editori potrebbero far leva in futuro, forzando una modifica nel comportamento di Google in altri paesi.