I primi giorni del Google Nexus 7 sarebbero stati un successo oltre le stesse previsioni del gruppo di Mountain View. Il dispositivo avrebbe ricevuto una domanda estremamente alta, stuzzicando anche alcune dichiarazioni intrise d’entusiasmo da parte del gruppo, ma il tutto sarebbe avvenuto altresì in modo sbilanciato rispetto a quanto atteso e la cosa avrebbe pertanto determinato problemi nelle forniture.
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Un successo, ed un problema, a 16GB: è questo, infatti, il taglio di memoria in assoluto più richiesto, mettendo in crisi i piani Google ed arrivando a causare anche l’interruzione delle distribuzioni. Il modello in questione, infatti, non era stato prodotto al ritmo e nelle quantità espressi dalla domanda di mercato, così che un temporaneo rallentamento delle distribuzioni risulta in questa fase un passaggio obbligato. Google si attendeva una domanda ben più elevata nella versione a 8GB poiché rappresentava l’elemento che più di ogni altro spingeva alle estreme conseguenze la promessa del low-cost, ma gli acquirenti hanno invece preferito optare per una soluzione di compromesso tra basso costo e alte potenzialità scommettendo un “plus” da 50 dollari pur di veder soddisfatta la propria fame di memoria.
In Italia la versione da 16GB sarà sul mercato entro i primi di settembre al prezzo di 249 euro.
La versione da 8GB è venduta soltanto online su Google Play (poiché si presuppone una maggior propensione al cloud storage da parte di chi frequenta maggiormente il Web ed i servizi Google), mentre la versione da 16GB è venduta anche attraverso distribuzione retail. Mentre la versione da 8GB rimane immediatamente disponibile, per la 16GB si è arrivati a tempi dilazionati di una settimana. E se mentre la versione con il minor taglio di memoria (199 dollari) comporta per Google introiti praticamente nulli, la versione da 16GB (249 dollari) è quella maggiormente profittevole: il che è doppiamente una buona notizia per il gruppo.
Google Nexus 7, tablet da 7 pollici basato su Android 4.1 Jelly Bean, è oggi pertanto il nuovo portabandiera del mondo Android in ambito tablet. Ed era quel che serviva per stuzzicare nuovamente un mercato arroccatosi attorno alla mela di Cupertino: l’iPad ha ora un nuovo rivale con il quale fare i conti ed è per questo motivo che l’ipotesi iPad Mini continua a bussare alla quotidianità con tanta insistenza. Il nuovo modello potrebbe giungere sul mercato fin dai prossimi mesi, generando così una guerra a tre nella quale anche il nuovo Kindle intende dire la propria.
I tablet a 7 pollici, che Steve Jobs aveva bocciato a suo tempo poiché troppo piccoli per servire al meglio le funzioni a cui sono preposte, stanno trovando una propria identità ed una propria dignità: il guru di Cupertino non ci credeva, o forse semplicemente tentava di allontanare tale ipotesi per non mettere in crisi l’egemonia dell’originale iPad. Perché questa potrebbe essere la prima conseguenza di una evoluzione a 7 pollici del mercato: una maggior differenziazione, una minor polarizzazione e maggiori opportunità per tutti.
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