Aptoide, negozio online di app per Android (che nasconde al suo interno alcune popolari applicazioni disponibili anche nel Play Store), vince un’importante battaglia contro Google. Una battaglia, sì, non la guerra. Fatto sta che l’azienda americana non ha più il diritto di riconoscere Aptoide come malware all’interno di Play Protect, la suite completa di servizi di sicurezza per il sistema operativo.
Un malware, d’altronde, è un programma malevolo per disturbare le operazioni svolte da un computer, accedere a sistemi informatici privati, mostrare pubblicità indesiderata o, nel peggiore dei casi, rubare informazioni sensibili. Nulla a che vedere con Aptoide. Finora, una volta che si installava Aptoide dal sito ufficiale, un messaggio di Google lo etichettava come malware e proponeva all’utente di disinstallarlo seduta stante. Peggio ancora, alcune volte l’app veniva direttamente rimossa, senza neppure il consenso dell’utilizzatore.
Secondo quanto riportato da PocketNow, la sentenza favorevole ottenuta da Aptoide può essere applicata in 82 Paesi: lo store digitale alternativo a Google Play può tirare un sospiro di sollievo, perché in questo modo potrebbe recuperare – almeno parzialmente – l’utenza persa per via della policy di Google (mica numeretti, si parla di circa 2,2 milioni di utenti).
Google abbassa la testa e va avanti, certo non senza ripercussioni: si tratta infatti di una nuova sconfitta legale in Europa, a poco tempo di distanza dalla maximulta comminata dall’Antitrust europeo per abuso di posizione dominante su Android (cui BigG ha fatto ricorso). A questo punto non ci resta che vedere quale sarà la risposta del colosso di Mountain View: il danno subito non è piccolo, anche perché il tribunale del Portogallo che ha sancito la vittoria legale di Aptoide ha pure bandito Play Protect dallo stato.