Google Stadia è uno dei migliori servizi di cloud gaming in circolazione. Eppure, nonostante ciò, la piattaforma da gioco in streaming del colosso americano fatica ancora a ritagliarsi un certo spazio sul mercato, non tanto per le sua qualità tecniche, che restano piuttosto valide, quanto per un’offerta che pare non soddisfare appieno dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Una delle maggiori critiche mosse in questi mesi al servizio da parte dell’utenza è stata infatti quella di non disporre di una adeguata libreria di giochi.
A oggi la piattaforma può contare su oltre 180 giochi, molti dei quali anche Tripla A, ma non abbastanza per invogliare il pubblico a investire su di essa e godere dei vantaggi di un servizio che opera in cloud. In quest’ottica l’azienda ha quindi pensato a una serie di iniziative, presentate al recente Google for Games Developer Summit, volte proprio a risolvere la questione e a rilanciare la piattaforma.
Google: tre idee per Stadia
Il colosso di Mountain View vuole continuare a sostenere Stadia, rendendolo innanzitutto un sistema dove il lavoro degli editori e degli sviluppatori sia facilitato al massimo. Da questo punto di vista Google intende semplificare le operazioni di certificazione rimuovendo 30 parametri ritenuti non impattanti sull’esperienza dell’utente, semplificandone altri 25. Per raggiungere un pubblico ancora più vasto, l’azienda punterà anche sugli streamer più popolari.
Per incentivare questi ultimi a giocare a Stadia e quindi a diffondere il servizio per attrarre nuovi giocatori verso la sottoscrizione di un abbonamento, dal 2022 Google introdurrà una funzione chiamata Click to Play, che servirà proprio agli streamer, mentre giocano dal vivo, per condividere un link utile a coloro che li stanno guardando per accedere al gioco stesso, così da iniziare immediatamente una prova gratuita di Stadia. Per ogni utente che si abbonerà in questo modo a Stadia Pro, lo streamer riceverà 10 dollari di ricompensa.
Obiettivo principale, però, resta rimpinguare il catalogo giochi. In tal senso Google ha deciso di andare incontro soprattutto alle piccole realtà, riducendo la sua quota sui ricavi relativi ai giochi venduti sullo store di Stadia: dal 1° ottobre 2021 fino alla fine del 2023, sui prodotti che fattureranno fino a un massimo di 3 milioni di dollari, il gigante di Mountain View tratterrà il 15% anziché il 30% del ricavato, lasciando il resto allo sviluppatore che vedrà quindi crescere sensibilmente i margini di guadagno. Una buona notizia per tutti quei produttori di titoli indie.
Dulcis in fundo, verranno “premiati” quegli sviluppatori che contribuiranno in maniera attiva al nuovo Programma di Affiliazione legato a Stadia Pro, attirando nuovi abbonati con i loro videogiochi. In questo caso Google ha intenzione di corrispondere agli sviluppatori più meritevoli il 70% delle entrate generate dal servizio già dalla fine di questo mese di luglio.