Ancora non c’è nulla di ufficiale e le parti ancora non hanno preso posizione, ma alcune fonti se ne dicono ormai certe: la Federal Trade Commission sarebbe in procinto di aprire nuovi approfondimenti su Google al fine di verificare una possibile violazione delle normative antitrust. Il procedimento sarebbe soltanto alle fasi iniziali e la stessa Google non sarebbe stata ancora notificata delle indagini in avvio.
Sulla base di quanto appreso dalle agenzie di stampa statunitensi, Google sarebbe sotto esame in relazione alla posizione occupata nel mondo del display advertising: parte della concorrenza avrebbe segnalato abusi da parte del gruppo, convincendo così la FTC a muovere i propri meccanismi per esplorare più a fondo la situazione. In particolare la violazione potrebbe essere avvenuta nei termini in cui Google utilizza gli asset acquisiti ai tempi dell’acquisto di DoubleClick: correva l’anno 2007 ed il mercato era molto differente da quello attuale; inoltre Google fece seguito all’acquisizione di DoubleClick con ulteriori acquisizioni e molti cambiamenti sul proprio motore e tra i propri servizi.
Sebbene allora la FTC non ebbe nulla da obiettare circa l’operazione di acquisto, l’organismo di controllo ammonì Google promettendo di rimanere vigile su di un mercato che ai tempi si dimostrava sì dinamico, ma nel quale la concentrazione di eccessivo potere nelle mani di Mountain View avrebbe potuto rivelarsi deleteria per gli equilibri del settore. Oggi Google ha soverchiato Facebook sugli annunci display, occupando così la prima posizione, ed entro pochi mesi potrebbe aver già creato un gap importante a proprio vantaggio.
Al momento non è chiaro cosa la FTC possa contestare a Google e si attendono in tal senso comunicazioni ufficiali nel giro dei prossimi giorni (se non altro di smentita, o di conferma con dettagli nel merito). L’indagine altro non sarebbe se non l’ennesima sfida legale che il gruppo si appresta ad affrontare dopo che in varie parti del mondo (soprattutto nell’Unione Europea) gli aspetti sotto osservazione sono già vari, tanto in termini di sfruttamento dei brevetti “FRAND” quanto in relazione al monopolio sul mercato della ricerca online.