La nuova versione di Chromecast, lanciata da Google nei mesi scorsi, è caratterizzata da un design completamente diverso rispetto a quello visto nella prima generazione del dispositivo. Anziché mantenere un form factor simile a quello di una pendrive, il gruppo di Mountain View ha deciso di optare per uno stile circolare, con un cavo HDMI flessibile da connettere al televisore.
Le motivazioni che hanno spinto bigG ad optare per il restyling sono spiegate da Kristen Beck, lead designer del team al lavoro sul progetto. Innanzitutto, Google ha avvertito l’esigenza di differenziarsi da una concorrenza sempre più presente sul mercato con dispositivi e soluzioni di ogni tipo. Riproporre un design inflazionato, dunque, avrebbe significato confondersi nella massa, non emergere. Ancora, stando ai feedback raccolti, alcuni utenti (sicuramente non i più smaliziati, tecnologicamente parlando) hanno incontrato difficoltà nel capire che l’estremità del dongle va inserita nello slot HDMI della TV e non in quello USB, tratti in inganno proprio dalla forma che richiama alla mente quella di una pendrive.
L’altro motivo è quello già spiegato anche su queste pagine in sede di recensione: disporre di un cavo flessibile per la connessione permette di utilizzare il dispositivo senza problemi anche con i televisori montati a muro, soprattutto laddove lo spessore del pannello è particolarmente ridotto. Infine, Beck cita anche l’esigenza di conferire al prodotto uno stile un po’ eccentrico. Obiettivo che si può dire pienamente raggiunto. Per quanto riguarda la possibilità di scegliere tra diverse colorazioni (nero, rosso e giallo), nonostante Chromecast rimanga nascosto dietro la TV, la risposta è piuttosto chiara: “Perché no?”.
Il nostro è attualmente l’unico disco circolare nell’ambito dello streaming. Anche se non conosci nulla di questo settore, non sapendo quale produttore realizza una determinata unità, sei comunque in grado di distinguere uno stick da un design circolare. Già questo ci consente di differenziarci.