Se andasse in porto sarebbe la più grande operazione in entrata mai conclusa da Google. In ballo c’è la proprietà di Groupon, in ballo ci sono più di 5 miliardi di dollari. In ballo c’è l’odore della bolla, ma c’è anche una enorme opportunità che Google più di ogni altro potrebbe saper sfruttare a dovere. Ed entro pochi giorni potrebbe esserci la stretta di mano definitiva.
Il primo gruppo a fiutare l’affare è stato Yahoo, che in Groupon ha visto la grande occasione per il rilancio. I primi corteggiamenti non sono però andati a buon fine soprattutto perchè un altro nome è entrato prepotentemente nella trattativa alzando subito l’offerta da 2 a 3 miliardi di dollari: Google fa ormai pressione su Groupon da tre mesi circa, senza tuttavia essere riuscito a strappare la firma definitiva. Ora le cifre suggerite dal New York Times e da All Things Digital alzano l’asticella verso una cifra mai raggiunta da Google: 5/6 miliardi di dollari.
A questi livelli si è ben oltre quanto versato per DoubleClick (3.1 miliardi, anno 2007) o per YouTube (1,65 miliardi, anno 2006): una cifra di questo tipo significa grossa opportunità e grosso rischio. L’opportunità è dettata da ciò che potrebbe derivare da una integrazione di Groupon all’interno di Google: advertising, occasione social, una leva per Google Checkout, una maggior penetrazione sul territorio, un maggior coinvolgimento dell’utenza. Il rischio è invece nella possibile perdita dell’affare, vedendo il gruppo passare nelle mani di un possibile rivale (Bing? Yahoo?) o lasciandolo crescere al punto da non poter più pensare ad una operazione d’acquisto e dovendo invece fare i conti con una nuova possibile concorrenza.
Google ha in cassa oltre 30 miliardi di dollari, dunque una operazione di questo tipo non intaccherebbe comunque in alcun modo la solidità finanziaria dell’azienda. Rimangono però dubbi circa l’entità della cifra: Groupon è comunque un progetto che coinvolge ad oggi appena 12 milioni di utenti circa per entrate annue da 350 milioni di dollari o poco più (rappresentati dalla somma dei margini che il gruppo detiene sui “coupon” offerti ai propri utenti). Superare i 5 miliardi significa andare incontro ad una nuova bolla del Web o significa dare il giusto valore ad una start-up che in 2 anni ha saputo dimostrare tutta la bontà della propria idea?
Entro la settimana le trattative dovrebbero giungere ad una svolta. Google al momento non commenta, ma la sensazione è che l’affare possa essere ormai in dirittura d’arrivo.