Google One anche in Italia nei prossimi mesi

BigG si prepara a lanciare Google One, servizio che intende rivoluzionare l'archiviazione dei file sul cloud.
Google One anche in Italia nei prossimi mesi
BigG si prepara a lanciare Google One, servizio che intende rivoluzionare l'archiviazione dei file sul cloud.

Google One arriverà nei prossimi mesi anche in Italia. Il servizio che unisce Google Drive, Foto e molto altro figura come un importante sviluppo per l’archiviazione dei file sul cloud, ormai collaudata già da anni e divenuta indispensabile sia in molti ambienti di lavoro che nel privato.

Con Google One sarà anzitutto possibile contare su uno spazio maggiore: grazie a una varietà di opzioni (a pagamento si intende), che vanno dai 100 GB ai 30 TB, gli utenti avranno la possibilità di scegliere il piano che preferiscono. Tutto lo spazio su cloud di cui si necessita, insomma, tramite sottoscrizione differenti, per Google Drive, Gmail, e altro ancora. Coloro che già usufruiscono di un piano consumer a pagamento di Google Drive riceveranno l’upgrade automatico a Google One. Inoltre, gli abbonati potranno contare su altri vantaggi sui prodotti di BigG: per esempio del credito per Google Play o le offerte per hotel selezionati trovati grazie alla ricerca Google.

A quanto pare, in alcuni casi i prezzi diverranno più vantaggiosi: per esempio, se oggi gli utenti si trovano a pagare 9,99 euro al mese per 1 TB di spazio sul cloud, una volta che Drive sarà rimpiazzato da One allo stesso prezzo potranno usufruire di 2 TB, quindi del doppio dello spazio.

Per l’Italia sono previsti anche altri piani di abbonamento: quello da 100 GB a solo 1,99 euro al mese (o 19,99 euro all’anno) e 200 GB a 2,99 euro al mese (o 29,99 euro all’anno). Il piano gratuito, invece, offrirà a tutti 15 GB. Google One potrà essere condiviso anche da più persone, grazie ai piani familiari che permetteranno di dividersi il pagamento.

Intanto centinaia di dipendenti di BigG si sono riversati nelle piazze per protestare contro le molestie sessuali in seguito all’inchiesta del New York Times.

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