È il giorno di Google, a tutti gli effetti. Quella di Chrome è la notizia con la N maiuscola, alcune novità di Google Apps rappresentano solo il contorno, ma il tutto è innaffiato ora anche da quanto emergente da un blog CNet: Picasa sta per portare al pubblico una nuova funzione in grado di offrire grande valore alle gallery caricate sul servizio.
Tutto verte attorno al riconoscimento del volto umano all’interno delle fotografie. Per Google tale tecnologia è in essere fin dal 2006, quando una acquisizione portò in azienda quanto necessario per sviluppare la tecnologia all’interno di Google Maps. Le foto stradali, infatti, ledono la privacy delle persone ritratte e solo l’offuscamento dei volti (e delle targhe delle automobili peraltro) permette al servizio di operare nel rispetto della legalità. Lo stesso algoritmo verrà ora incluso anche in Picasa, ove il volto umano la fa da padrone all’interno delle gallery caricate.
L’operazione che ha portato a Mountain View quanto necessario per porre in essere il riconoscimento biometrico del volto umano è datato 28 agosto 2006: per una cifra non meglio precisata Google fece propria la Neven Vision e fin da subito fu chiaro l’intento di una integrazione del processo per la creazione di nuovo valore sui servizi preesistenti.
Il nuovo servizio permetterà di riconoscere i volti trasformandoli in oggetti. Così facendo l’utente sarà facilitato nella sua opera di tagging avendo a portata di mano una funzione semplificata per dare un nome a tutte le persone ritratte dalla fotografia. Se in apparenza la cosa può apparire di poco conto, in realtà Picasa potrebbe offrire feed sui singoli nomi (trovando dunque tutte le foto della stessa persona all’interno delle varie gallery gestite) ed un motore permetterebbe ego search ottimizzati per trovare tutto il materiale che riguarda la propria persona (il tutto nei limiti delle problematiche che tale funzione sarebbe destinata a sollevare).
Questa ed altre novità sarebbero incluse nella versione 3.0 beta del software, versione il cui link di download (segnalato su Digg) risulta però al momento non funzionante: il rilascio ufficiale è comunque annunciato per le prossime ore, il che potrebbe in qualche modo penalizzare la beta di Picasa all’ombra della più rumorosa release della sorpresa Chrome. Il resto delle novità è nel senso di una maggiore offerta di prodotti per il photoediting, con una opzione particolarmente interessante per le immagini depositate in rete. Se infatti si modifica un file per cui si è chiesta la sincronizzazione online, un upload istantaneo (tramite i dati lasciati nel software a seguito dell’upload originario) ne aggiornerà la versione in rete rendendo il lavoro offline ed il lavoro online una cosa sola.
La parabola di Picasa è stata pienamente nel segno del marchio Google: il software è stato acquisito nel luglio 2004 e subito lanciato come l’anti-Flickr. Poi qualche anno di calma apparente, quindi le novità odierne che promettono grandi opportunità per un tool che, va ricordato, da quando è entrato sotto il cappello di Mountain View è sempre e comunque stato distribuito a titolo gratuito.