Dalla scorsa settimana abbiamo a disposizione un Pixel 2 XL, in modo da poterlo testare a fondo e arrivare a pubblicarne una recensione prima del lancio ufficiale. Nei giorni scorsi abbiamo sottoposto lo smartphone a un’intensa sessione fotografica, così da immortalarne ogni dettaglio e proporlo all’attenzione di chi ne sta valutando l’acquisto. Non appena iniziata la fase di scatto, però, ci siamo accorti di un dettaglio che ha richiamato la nostra attenzione.
Una piccola lucina rossa intermittente, collocata tra il display e l’altoparlante superiore, si mostra attivando la modalità Live View della nostra reflex e risulta visibile nelle immagini acquisite, ma non a occhio nudo. Una luce nella frequenza degli infrarossi, dunque. Considerando la posizione e facendo riferimento al teardown di iFixit siamo arrivati a identificare la componente come il sensore di prossimità (di seguito un ingrandimento). Il fatto che la sua attività sia costante e si interrompa non appena sbloccato lo schermo ci ha fatto pensare a una feature legata all’Always on Display.
Abbiamo chiesto conferma a Google e la risposta ci è giunta direttamente dal team statunitense al lavoro sui Pixel: si tratta di un sistema dedicato al risparmio energetico, che disattiva l’Always on Display quando nessuno lo sta guardando, così da aumentare l’autonomia dello smartphone.
È il sensore di prossimità impiegato per gestire l’AoD (Always on Display), così se il device è in tasca o a faccia in giù non viene sprecata energia mostrando la schermata AoD che nessuno sta guardando. Utilizza luce infrarossa.
Questo il testo originale inviatoci da Google, in inglese.
That is the proximity sensor used to gate the AoD (Always on Display), so if the device is in pocket or face down, we don’t waste power showing the AoD screen that no one is looking at. It uses infrared light.