Semplicità, intelligenza, personalizzazione e affidabilità. Sono questi i quattro pilastri sui quali il gruppo di Mountain View ha voluto fondare la propria linea Pixel. Se ne parla in un post condiviso sulle pagine del blog ufficiale Google Design, in cui vengono passati in rassegna alcuni aspetti fondamentali che contribuiscono a creare un’esperienza definita unica con i nuovi smartphone di bigG.
Si passa anzitutto in rassegna l’interazione sensoriale con i dispositivi, attraverso elementi che ad un’analisi poco attenta potrebbero sembrare di secondaria importanza o addirittura superficiali: gli sfondi preinstallati, ad esempio, così come i suoni che accompagnano l’utente nelle varie azioni e all’esecuzione dei comandi. È così che bigG ha creato un tipo di rapporto con il dispositivo definito confidently minimal. Il primo riferimento è proprio ai wallpaper: si spiega come la scelta non sia stata affatto casuale, ma pensata per fondere le immagini alla perfezione con lo stile degli smartphone oltre che con gli elementi del sistema operativo.
La composizione di questi sfondi ha richiesto un duro lavoro, poiché abbiamo voluto assicurare che l’orizzonte si fondesse perfettamente con al superficie posteriore del telefono. Abbiamo inoltre creato una palette di colori adatta a mettere in risalto le potenzialità dei display AMOLED e che potesse sposarsi perfettamente con le icone delle app Google, composte principalmente da colori primari. Il risultato finale è un set di sfondi live che bilanciano semplicità e intelligenza, senza creare confusione e disturbo non necessari.
Google parla poi di suonerie, allarmi e notifiche.
Adottando un approccio maggiormente minimalista per gli arrangiamenti e utilizzando suoni basilari che risuonano alla perfezione di un dispositivo, si ha modo di attirare l’attenzione in modo efficace operando nel mondo caotico di tutti i giorni.
In particolare, bigG focalizza l’attenzione sul fatto che i suoni delle notifiche impiegati nei telefoni Google Pixel sono studiati in modo da non risultare invasivi nel rapporto che lega un utente al suo dispositivo: sono brevi, piacevoli all’udito e senza troppi fronzoli.