L’inclusione dei sensori per la lettura delle impronte digitali nei nuovi smartphone di Google (5X, 6P) e il supporto nativo alla tecnologia Nexus Imprint introdotto con il sistema operativo Android 6.0 Marshmallow, testimoniano quanto il gruppo di Mountain View stia puntando sull’impiego di questa tecnologia. Come anticipato nei giorni scorsi, con il restyling dell’applicazione Play Store arriva anche la possibilità di pagare le applicazioni con un tocco sulla scocca, in modo rapido, semplice e sicuro.
Si tratta di una funzionalità in qualche modo equiparabile a quella di Apple chiamata Touch ID, che permette all’utente di autenticarsi senza bisogno di inserire la password. Al momento gli unici due dispositivi che offrono questo tipo di feature sono i già citati Nexus 5X e Nexus 6P. L’unico altro modello che già dispone di Marshmallow è LG G4, sprovvisto però del sensore per il riconoscimento delle impronte digitali. La nuova opzione, laddove disponibile, può essere attivata (di default è disattivata e richiede un primo intervento attivo) cercando tra le impostazioni dell’applicazione Google Play, più precisamente all’interno della sezione “Controlli Utente".
Il sensore posizionato sul retro dei nuovi Nexus, va ricordato, serve anche per altre operazioni come lo sblocco dello schermo o per effettuare pagamenti in mobilità all’interno dei negozi che supportano il sistema Android Pay, lanciato di recente da bigG negli Stati Uniti (e non ancora arrivato in Europa). Stando ai primi test comparsi in Rete, le performance sembrano essere ottime, con tempi di rilevamento e analisi quasi immediati, merito soprattutto dei miglioramenti apportati da Google a questo tipo di tecnologia, in collaborazione con i partner LG e Huawei durante la realizzazione degli smartphone. La componente sarà ovviamente sempre più diffusa in futuro, con la commercializzazione di nuovi device.