La crescita di Android va di pari passo con l’impegno profuso dagli sviluppatori nella creazione di software dedicati al sistema operativo mobile di Google. Un impegno ripagato dagli utenti mediante l’acquisto delle applicazioni e dei contenuti in-app, per un volume d’affari in continua espansione. La redazione di App Annie ha preso in considerazione il mese di ottobre per fotografare lo stato di salute di Google Play, mettendolo a confronto con quanto fatto registrare da App Store.
Ne emerge che il negozio virtuale di Mountain View ha portato nelle tasche di chi sviluppa profitti del 17,9% maggiori rispetto ai trenta giorni precedenti. Nello stesso periodo, la piattaforma Apple ha invece subito un leggero ma significativo calo, con una contrazione pari allo 0,7%. Va precisato che si sta parlando del tasso di crescita, mentre lo store della mela morsicata continua a garantire alle software house introiti complessivi quattro volte superiori rispetto al concorrente.
Risulta interessante anche analizzare la questione da un punto di vista geografico: a spingere la crescita di Google Play sono soprattutto i paesi asiatici. Per la prima volta il Giappone ha superato gli Stati Uniti per quanto riguarda il guadagno degli sviluppatori, a dimostrazione di come il paese del sol levante rappresenti un mercato di importanza strategica per il business di bigG legato ai dispositivi mobile. Ancora, sette su dieci dei publisher di maggiore successo sono giapponesi o coreani.
A trainare questo modello di business sono sempre i giochi: nove su dieci tra gli sviluppatori che hanno fatto registrare i guadagni migliori sono infatti impegnati in ambito videoludico, sia per quanto riguarda Android che iOS. Ciò non significa che le due piattaforme siano poco attente ai professionisti o mettano a disposizione poche app dedicate alla produttività, ma che in linea di massima gli utenti sono maggiormente disposti a mettere mano al portafogli per soddisfare la loro voglia di intrattenimento.