Gli iscritti alla piattaforma Google Play Music hanno sempre avuto la possibilità di caricare i propri brani sul cloud (fino a 20.000 canzoni gratuitamente), così da potervi accedere successivamente per lo streaming da qualunque postazione o dispositivo. Per farlo è però necessario ricorrere all’applicazione Music Manager per Windows, Mac e Linux, che si occupa di trasferire i file dal disco fisso del computer ai server di bigG.
In futuro le cose potrebbero cambiare, semplificando notevolmente il processo, come svela una porzione di codice scovata sulla versione Web del servizio: “Drag songs or folders here to add music to your library” (tradotto “Trascina le canzoni o le cartelle qui per aggiungere la musica alla tua collezione”), ovvero tramite upload via browser. Al momento non è dato a sapere se e quando la feature verrà effettivamente introdotta. Di certo tornerebbe parecchio utile in alcune situazioni: in primis per chi utilizza computer sui quali non è possibile installare programmi, ad esempio quelli aziendali, poi per velocizzare l’intera operazione, che come sa bene chi utilizza da tempo Music Manager risulta un po’ macchinosa.
Per chi ancora non dovesse conoscere il servizio, Google Play Music può essere descritto come un’alternativa a iTunes, Spotify, Deezer, Grooveshark ecc. In altre parole, una piattaforma dedicata all’acquisto e allo streaming dei brani musicali, accessibile sia da computer tramite browser Web che mediante le applicazioni mobile su smartphone e tablet. Nel mese di agosto anche in Italia ha fatto il suo debutto la formula Unlimited, che a fronte di una spesa mensile (7,99 euro per chi si è abbonato fin da subito) consente di accedere all’intero catalogo del servizio, con la creazione di playlist, stazioni radio personalizzate e download delle canzoni in locale.