Google ha aggiornato le linee guida imposte agli sviluppatori che operano in ambito Android, aggiornando la pagina “Spam nelle parole chiave” (al momento solo la versione inglese) relativa alla piattaforma Play Store. La novità riguarda il divieto di includere nella descrizione riferimenti ai cosiddetti testimonial, ovvero il parere sull’applicazione o sul gioco fornito da un utente che ha già avuto modo di provarlo.
Nonostante questo possa sembrare eccessivamente restrittivo o severo, si tratta di una decisione maturata dal gruppo di Mountain View proprio con l’obiettivo di tutelare l’utenza. Può infatti succedere che gli sviluppatori sfruttino questo metodo, apparentemente innocuo, per inserire nella descrizione un gran numero di parole chiave che non sempre hanno a che fare con la propria app. Lo scopo, ovviamente, è quello di sfruttare le keyword più cercate per scalare il ranking di Google Play, finendo così con il falsare l’indicizzazione sullo store. Ecco perché bigG ha deciso di eliminare il problema alla radice, vietando la pratica a tutti gli sviluppatori e alle software house.
Per favore non includete utenti testimonial nella descrizione delle vostre app. Possono risultare dubbi e spesso sono utilizzati per includere riferimenti a termini di ricerca popolari o ad applicazioni concorrenti, in violazione delle norme qui descritte. Lasciate che i vostri utenti parlino da soli attraverso il sistema di commenti e recensioni di Play Store.
La scelta di Google è dunque più che comprensibile, operata con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza a tutti coloro che utilizzano un dispositivo Android. Con centinaia di migliaia di app e giochi disponibili sullo store, garantire che la loro indicizzazione non risulti in alcun modo falsata o alterata rappresenta decisamente un valore aggiunto per la piattaforma. Dopotutto, chi desidera conoscere il parere degli altri utenti può semplicemente leggere le recensioni pubblicate da chi ha già provato il software.