Gli acquisti in-app sono al tempo stesso un’importante fonte di guadagno per gli sviluppatori e un tema che ha provocato qualche grattacapo a realtà come Apple e Google. Il gruppo di Mountain View, ad esempio, negli ultimi mesi si è visto costretto ad affrontare una causa legale (conclusa con un accordo da 19 milioni) legata ad una gestione ritenuta poco trasparente dei pagamenti, mentre la mela morsicata è stata sanzionata all’inizio dell’anno per lo stesso motivo con una multa da 32,5 milioni di dollari.
Il motore di ricerca è impegnato da tempo per trovare una soluzione al problema, come dimostra l’introduzione di una voce nelle schede del Play Store che segnala quando un’applicazione offre contenuti extra tramite vendita post-installazione. Stando a quanto svelato oggi su Reddit dallo sviluppatore del GoneMAD Music Player, entro fine mese verrà mostrato anche un riquadro con la spesa richiesta agli utenti. Ecco un estratto dell’email inviata da bigG al programmatore.
Il 30 settembre introdurremo una serie di cambiamenti riguardanti come le applicazioni sono indicizzate e mostrate su Google Play, in accordo con le leggi relative alla protezione degli utenti, per assicurare una maggiore trasparenza e un’esperienza di utilizzo positiva.
Non è dato a sapere a quali leggi si faccia riferimento, ma tra queste modifiche in questione c’è anche la visualizzazione di quello che Google definisce “price range”, ovvero una fascia di prezzo.
Mostreremo le fasce di prezzo per le applicazioni che offrono acquisti in-app o sottoscrizioni, all’interno della scheda sullo store.
Un’indicazione piuttosto vaga, ma che non può che essere accolta a braccia aperte da tutti coloro che attualmente ritengono poco soddisfacente la gestione degli acquisti in-app su Google Play. Potrebbe avvenire quanto già accade da tempo su App Store, con un elenco dei contenuti e relativi prezzi mostrato chiaramente all’interno della scheda, come visibile nello screenshot allegato di seguito.
In questo modo, gli utenti Android saranno in grado di conoscere con esattezza quanto andranno eventualmente a spendere dopo aver scaricato un’applicazione, decidendo se procedere con il download oppure affidarsi alle alternative presenti su Play Store. Si attendono conferme in merito da parte di Google.