Google Play Store, autoplay dei video promozionali

A partire dal mese corrente, Google Play Store darà il via alla riproduzione automatica dei video promozionali.
Google Play Store, autoplay dei video promozionali
A partire dal mese corrente, Google Play Store darà il via alla riproduzione automatica dei video promozionali.

La riproduzione automatica dei video è oggi una delle funzionalità più controverse del web, poiché i siti finiscono per sparare a tutto volume clip non richieste dagli utenti per pubblicizzare contenuti. Ora, sembra che anche Google Play Store si muoverà in questa direzione.

BigG ha sottolineato sul proprio portale Play Console Help che consentirà la riproduzione automatica dei video sul Google Play Store da settembre 2019: la speranza è che l’avvio avvenga senza audio, un po’ come accade con l’app YouTube, ancora meglio se gli utenti avranno la possibilità di disattivare l’autoplay per risparmiare la connessione dati. Il motivo per cui il colosso della ricerca ha deciso di abbracciare tale feature sarebbe che i video “aiuteranno gli utenti a scoprire i contenuti a colpo d’occhio”. La società chiede inoltre agli sviluppatori di disabilitare la monetizzazione per tutti i video presenti sul Play Store entro il 1 novembre.

I video in riproduzione automatica, d’altronde, catturano facilmente lo sguardo e non è sbagliato quanto dice Google, mettono i contenuti più in rilievo. Basti pensare ai giochi: è più facile farsi un’idea di un determinato titolo guardando una clip, piuttosto che scorrendo gli screenshot. Ma i video in riproduzione automatica, come accennato poc’anzi, possono essere incredibilmente fastidiosi a causa del suono improvvisamente emesso da una pagina web. D’altro canto sono uno dei motivi principali per cui molti browser su desktop ora hanno un’icona che mostra quale scheda sta riproducendo il contenuto audio.

Il gigante di Mountain View ha un’altra novità in serbo per il mese corrente, ma non riguarda il suo negozio digitale: YouTube accorcerà infatti il numero degli iscritti ai canali, per aiutare i creatori di contenuti a essere meno ossessionati dall’acquisizione di nuovi follower.

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