I primi dubbi relativi all’andamento di Google+ sono giunti dalle analisi di Paul Allen, il quale ha stimato in 18 milioni il numero di utenti iscritti al servizio: molti per un servizio nato soltanto da pochi giorni, ma in calo rispetto alle prime ore di euforia che hanno accompagnato i primi vagiti del servizio. Ora nuovi interrogativi gravano sul social network a seguito dei dati Experian Hitwise secondo i quali, attenendo la statistica al contesto USA, il sito avrebbe raccolto circa 1.8 milioni di visite in una settimana.
Non solo 1.8 milioni di visite sono relativamente poche, ma il trend avrebbe già visto anche un primo calo tendenziale gravante sulle ambizioni Google nel settore. Nella settimana terminata il 19 luglio, il visitatore medio è stato su Google+ 5 minuti circa (in leggero aumento rispetto alla settimana antecedente), mentre l’omologo dato relativo a Facebook vede la media a quota 21 minuti e 50 secondi. In tal senso la differenza è dettata presumibilmente dalla ricchezza di contenuto dei due social network, diventando così al tempo stesso causa e conseguenza delle difficoltà di Mountain View in questa fase. La sensazione è quella per cui in questa fase Google+ stia vivendo la medesima impasse che in passato ha già annichilito le ambizioni di Google Buzz: un grande exploit iniziale non ha avuto seguito nelle evoluzioni successive ed il tutto si è infine sgonfiato in un flop.
Altro dato di particolare interesse è relativo al fatto che oltre il 50% delle visite su Google+ sia proveniente da Google e da Gmail, traini fondamentali che il gruppo ha esaltato nello sviluppo di una nuova grafica che ridefinisce la globalità dei servizi mettendo il “+” in grande rilievo.
Ancora una volta i dati sono parziali e le interpretazioni che se ne possono estrapolare sono mitigate dal fatto che Google+ è ad oggi un servizio in erba, un esperimento abbozzato ed un cantiere ancora del tutto aperto. Il gruppo ha intenzione di investire molto in questo ambito poiché la sfida a Facebook è ormai vista come elemento competitivo cruciale per il futuro. La situazione va vista pertanto in divenire senza affrettare alcun giudizio, ma gli indizi che trapelano sembrano andare tutti nella stessa direzione: Google+ sta crescendo, ma il passo della rivoluzione è un altro. E se non si cambia marcia Facebook avrà buon gioco a consolidare la propria leadership da 750 milioni di account.