Trasformare il proprio smartphone in un interprete per effettuare telefonate nelle principali lingue del mondo. L’ambizioso obiettivo con sfumature da film di fantascienza è stato da poco fissato da Google, apparentemente già al lavoro per mettere in campo un nuovo sistema per la traduzione istantanea della conversazioni vocali tramite linea telefonica. La nuova soluzione tecnologica potrebbe rivoluzionare il nostro modo di comunicare, ma gli ostacoli da superare potrebbero essere più numerosi del previsto.
L’indiscrezione sulla nuova iniziativa intrapresa da Google giunge dal quotidiano britannico The Sunday Times, che ha recentemente consultato alcuni dei responsabili della divisione per i sistemi di traduzione di Mountain View. Il nuovo servizio per tradurre le chiamate vocali potrebbe essere pronto entro un paio di anni e dovrebbe sfruttare parte delle soluzioni già messe in campo da Google. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la società del motore di ricerca ha compiuto numerosi passi in avanti sul fronte del riconoscimento vocale e dei sistemi di traduzione testuale.
Attraverso la scansione di centinaia di milioni di pagine scritte nelle lingue maggiormente utilizzate online, Google ha affinato sensibilmente il proprio servizio Translate per ottenere la traduzione delle pagine web. Il sistema supporta ora 52 lingue diverse e, benché non sia sempre preciso, consente ai lettori di farsi un’idea complessiva sul documento tradotto. Sempre sfruttando l’enorme mole di dati raccolta nel corso del tempo, la società di Mountain View ha migliorato il proprio sistema di riconoscimento vocale, ora implementato su un’ampia gamma di smartphone. Tale servizio consente agli utenti di inviare le query per le ricerche utilizzando semplicemente la loro voce, senza dover ricorrere alla tastiera del terminale per l’inserimento del testo.
Combinando le due soluzioni, gli sviluppatori di Google confidano ora di poter compiere un ulteriore passo avanti realizzando un’applicazione in grado di tradurre istantaneamente le chiamate vocali. L’applicativo dovrebbe essere in grado di registrare le frasi pronunciate dal chiamante, interpretarle, tradurle e pronunciarle verbalmente attraverso un sintentizzatore vocale. Una sorta di simultaneista virtuale che potrebbe abbattere una nuova barriera nella comunicazione a distanza tra individui che non parlano la medesima lingua.
«Pensiamo che la traduzione delle conversazioni vocali possa essere possibile e possa funzionare bene entro pochi anni. Naturalmente, per farla funzionare bene, sarà necessaria la combinazione di un sistema di traduzione molto accurato con un sistema di riconoscimento vocale altrettanto affidabile, ed è ciò su cui stiamo lavorando. Se guardiamo ai progressi nella traduzione automatica e nel riconoscimento vocale, notiamo che ci sono stati enormi progressi negli ultimi tempi» ha dichiarato Franz Och, responsabile dei servizi di traduzione di Google, al Sunday Times.
Nonostante i buoni propositi, realizzare un sistema efficace per la traduzione istantanea delle conversazioni vocali non sarà semplice. I servizi che traducono automaticamente i testi spesso non riescono a interpretare correttamente il senso delle frasi, specie se molto elaborate, e le soluzioni per il riconoscimento vocale non sempre comprendono la dizione degli utenti. Le lingue maggiormente parlate al mondo presentano, inoltre, molti punti di diversità nella costruzione delle frasi, dei periodi e nell’uso degli accenti, condizioni che complicheranno non poco il lavoro del team di Google Translate. Nonostante le difficoltà all’orizzonte, gli sviluppatori di Mountain View sembrano essere ottimisti: l’enorme mole di dati raccolta dal motore di ricerca viene considerata la vera chiave per il futuro successo dell’iniziativa.