Era stato annunciato, ora il servizio prende forma: nonostante tutti i problemi già accumulati oltreoceano Google sospinge il proprio Google Print fino in Europa, nel cuore della sommossa chirografica degli autori contro la rivoluzione digitale. Era proprio in Europa, e proprio nei paesi oggi coinvolti dal servizio, che a suo tempo nacque la prima teoria anti-Google Print: Jean-Noël Jeanneney, presidente della Biblioteca Nazionale di Francia, sollevò il mondo culturale vedendo nel progetto di Google una stucchevole tracotanza e l’ennesimo tentativo imperialista americano nell’ambito della circolazione della cultura.
Ora Google riparte da Francoforte (Frankfurt Book Fair, 19-23 Ottobre), ove nei prossimi giorni alcuni rappresentanti incontreranno il mondo degli autori per rispondere alle loro domande e per difendere i principi sui quali si basa il servizio nell’occhio del ciclone. Importante, in questo contesto, la compresenza di rappresentanti di Google e di Jean-Noël Jeanneney.
Il dibattito sarà altresì l’occasione per Google di presentare l’estensione di Google Print all’Europa. In fase di attivazione, infatti, le interfacce del servizio dedicate a paesi quali Italia, Germania, Francia, Olanda, Austria, Svizzera, Belgio e Spagna. Al momento la scannerizzazione dei libri per i quali si gode del diritto nei vari paesi procede ancora a rilento: il database è minimale, ma è promesso in rapida crescita. Con l’apertura dei siti ufficiali si rilancia altresì il programma di affiliazione (lanciato a fine estate) con cui gli editori possono approcciarsi al servizio nel tentativo di vendere i propri elaborati approfittando del canale promozionale rappresentato dalla ricerca per contenuti.