Google e iRobot stanno collaborando per migliorare la tecnologia delle smart home utilizzando i dati di mappatura raccolti dalle aspirapolveri robot. Le aziende affermano che l’obiettivo è quello di rendere le abitazioni “più pensanti” sfruttando il set di dati raccolto dai dispositivi iRobot, vale a dire le mappe delle case dei consumatori.
L’ultimo Roomba di iRobot, i7 +, crea mappe usando una combinazione di dati odometrici e immagini a bassa risoluzione: in questo modo riesce a creare piani di pulizia personalizzati e permette agli utenti di chiedere all’aspirapolvere robot di occuparsi di stanze specifiche. Grazie a un’integrazione con Google Assistant, poi, si possono impartire comandi vocali del tipo “Ok Google, dì a Roomba di pulire la cucina”.
A detta delle due società, tali dati saranno utili anche per altri smart device presenti in casa. Colin Angle, CEO di iRobot, ha dichiarato che la collaborazione con Google dà basi solide alle future “case intelligenti”.
L’idea è che quando dirai “Ok Google, accendi le luci in cucina”, è necessario sapere quali luci ci sono in cucina. E se dirò “Ok futuro robot di iRobot con le braccia, vai a prendermi una birra”, la macchina saprà dove sono la cucina e il frigorifero.
Michelle Turner, direttore dell’ecosistema smart home di Google, afferma che l’obiettivo non è solo quello di creare un’abitazione intelligente, ma una “casa premurosa” che richieda meno input da parte degli utenti e che si adatti ai loro desideri e bisogni.
A molti potrebbe non andare a genio il fatto che Google raccolga dati sulle piantine delle case degli utenti, ma si tratta di un’importante passo in avanti verso la casa del futuro.