Google potrebbe diventare un chipmaker. Secondo le fonti contattate da Bloomberg, l’azienda di Mountain View avrebbe intenzione di progettare un proprio processore basato sull’architettura ARM, da utilizzare nei server installati nei data center sparsi in tutto il mondo. I piani non sono confermati e potrebbero cambiare nel corso dei prossimi mesi. Tuttavia, Intel farebbe bene a preoccuparsi, in quanto l’ingresso nel mercato di bigG potrebbe avere conseguenze negative per il suo business.
Google offre numerosi software e servizi web, da YouTube a Google Drive, per i quali è necessaria una solida infrastruttura hardware che supporti il carico di lavoro, senza interruzioni o rallentamenti. Nei data center dell’azienda sono presenti centinaia di server con processori Intel, ma in futuro il chipmaker di Santa Clara potrebbe perdere una buona fetta di guadagno, se gli ingegneri Google progetteranno una CPU basata sull’architettura ARM. Un portavoce ha dichiarato che bigG è attualmente impegnata nella realizzazione di una nuova infrastruttura, senza tuttavia fare riferimento ad un processore.
Google sembra però intenzionata a ridurre la sua dipendenza da Intel, sviluppando un chip custom ottimizzato per i propri software, seguendo quindi la stessa strada intrapresa da Apple e Samsung sul mercato mobile. Il settore server invece è totalmente nelle mani di Intel, che possiede una quota di mercato pari al 95%. Google è uno dei partner più importanti, essendo il quinto cliente per numero di processori acquistati, corrispondente al 4,3% dei profitti. In seguito alla notizia pubblicata da Bloomberg, le azioni di Intel hanno subito una perdita del 3,1%.
Un eventuale scontro tra le due aziende dovrebbe però iniziare non prima di fine 2014, quando verrà avviata la distribuzione dei primi chip ARM Cortex A53 e A57 a 64 bit, progettati specificamente per i server.