Un qualsiasi prodotto o servizio, senza la giusta cura riposta in termini di design, rischia di rivelarsi un fallimento. Lo sa bene Google, che continuando ad assemblare il team che lavorerà sui progetti VR, sta scegliendo nomi di spicco sia dalle altre divisioni del gruppo che andandoli a cercare altrove, come nel caso di Jason Toff, ex dirigente Twitter e Vine appena assunto dal gruppo di Mountain View.
Nel fine settimana sono giunte altre conferme in merito all’impegno di bigG nell’ambito della realtà virtuale. Si parla di una decina di impiegati provenienti da altri team dell’azienda e ora al lavoro su quello che potrebbe essere l’erede di Cardboard. Tra questi c’è anche Joshua To, fino a pochi giorni fa lead designer della squadra impegnata sulle applicazioni. Altri membri provengono invece da YouTube e dalla divisione ATAP (Advanced Technology and Projects), quella già responsabile dei dispositivi Project Tango e dello smartphone modulare Project Ara. Tutti saranno sotto la guida di Clay Bavor, product manager che la scorsa settimana ha condiviso alcuni numeri in merito al successo fino ad oggi ottenuto da Cardboard: oltre cinque milioni di dispositivi distribuiti in tutto il mondo e 350.000 ore di video a 360 gradi riprodotte.
Nella strategia di Google potrebbe rientrare la nascita di una nuova divisione focalizzata esclusivamente sulla realtà virtuale, sotto l’ala protettrice di Alphabet, oltre alla progettazione di un visore evoluto che andrà a competere ad armi pari sul mercato con la concorrenza di soluzioni come Samsung Gear VR, HTC VIVE e Oculus Rift. Ulteriori informazioni in merito potrebbero arrivare durante l’evento I/O 2016, dedicato agli sviluppatori e in scena nel mese di maggio. Proprio in quell’occasione due anni fa è stato annunciato Cardboard, mentre nel 2015 il gruppo ha svelato il programma Expeditions destinato all’ambito educativo.