Google ha deciso di bloccare l’uso del termine “netbook” sul suo famoso programma pubblicitario Adsense. Da oggi, infatti, non sarà più possibile usare questa parola per gli inserzionisti che volessero pubblicizzare i propri prodotti sulla grande rete di “context advertising” della società di Mountain View.
La ragione è che netbook è un trademark della Psion. La società londinese aveva infatti messo sul mercato nel lontano 1999 un prodotto chiamato Netbook e ne aveva registrato il marchio.
La data di richiesta registrazione marchio netbook da parte di Psion in USA è il 18 dicembre 1996 e le è stato assegnato dallo U.S. Trademark and Patent Office in data 21 novembre 2000 con il numero di trademark U.S. 75,215,401. L’anno scorso, quando ci fu un successo fenomenale di vendita dei netbook, Psion iniziò ad avvertire i produttori che era in possesso del marchio per la parola “netbook”. Le lettere di avvertimento furono inviate in data 23 dicembre 2008 e chiedevano sia ai produttori che ai maggiori siti di fan della serie di desistere dall’uso del loro marchio registrato. In pratica Psion proibiva l’uso della parola netbook in qualunque contesto informatico che non si riferisse al proprio prodotto ormai vecchio e sepolto (non più prodotto dal 2003). Google ha quindi oggi preso atto di quel trademark e ha informato i suoi inserzionisti che il termine “netbook” non potrà più essere utilizzato negli annunci Adsense.
Fatto sta che netbook è un termine utilizzato dai consumatori, dai media, e anche dalla stessa Intel per descrivere una categoria di prodotti in senso generale. E questo induce a considerare che un marchio, sebbene legittimamente registrato, diventa difficile da difendere se il termine diventa generico e di uso frequente nel linguaggio comune.
Molti osservatori credono che questo sia un tentativo di alzare il prezzo sulla vendita di un marchio che ormai non serve più a Psion, ma le cui minacce legali hanno comunque convinto Google a non rischiare. Il colosso di Mountain View ha quindi deciso di eliminare tale parola dal proprio network pubblicitario, per evitare ogni possibile contenzioso legale. È questo un caso raro di filtro su parole lecite comuni e desiderate per pubblicità e siamo certi che Google e tutti i produttori di netbook dovranno risolvere presto questo che è diventato ormai un caso.