Non tutti i progetti messi in cantiere da Google vengono svelati. Alcuni rimangono confinati nei laboratori di Mountain View, altri richiedono anni di sviluppo e perfezionamento prima di poter assistere ad una presentazione ufficiale e, anche in tal caso, non è detto che finiscano con il concretizzarsi con il lancio di un prodotto o servizio al pubblico. Tra quelli rimasti finora nascosti c’è anche Project Blackrock.
Volendolo descrivere in estrema sintesi, lo si potrebbe definire come l’applicazione al mondo dei droni dei principi legati alla guida autonoma. Così come il sistema che gestisce le self-driving car è in grado di gestire il comportamento delle automobili, la tecnologia di Blackrock si prefigge l’obiettivo di controllare il volo di un quadcopter senza l’intervento umano. Un concept in realtà già visto in passato, ma ciò che rende l’idea i bigG particolarmente interessante e innovativa è il metodo adottato: anziché equipaggiare videocamere a bordo dell’unità, queste sono posizionate al suolo.
Abbiamo iniziato con un paio di videocamere puntate verso il cielo, per poi far volare un quadcopter cercando di farlo identificare e tracciare dai dispositivi. L’informazione viene successivamente inviata ad un computer che controlla il drone in base alla sua posizione.
Contenere il peso di un drone, come ben noto, significa di conseguenza incrementarne l’autonomia di volo, con ovvi benefici in termini di usabilità. Le videocamere a terra monitorano in tempo reale gli spostamenti del quadcopter, inviando l’informazioni ad un computer che, a sua volta, trasmette all’unità le istruzioni sui movimenti da effettuare. Al momento non è dato a sapere se Google abbia intenzione o meno di trasformare il progetto in qualcosa di più di una tecnologia sperimentale, magari da affiancare o integrare a Project Wing per la consegna a domicilio della merce acquistata online.