Come parte di tutte le notizie di Android Q Beta 3, Google ha annunciato Project Mainline, il suo ultimo tentativo di rendere maggiormente standard gli aggiornamenti di Android. Project Mainline fornirà “importanti modifiche al codice” a specifici componenti interni del sistema operativo direttamente da Google Play. Ciò significa che non sarà più necessario un update completo del sistema da parte del produttore del dispositivo per ottenere l’ultimo codice AOSP (Android Open Source Project). I moduli di Project Mainline verranno consegnati in maniera simile agli aggiornamenti delle app, scaricati da Google Play in background e caricati al prossimo riavvio del telefono.
Google, in questo modo, prevede di mantenere il codice sorgente Project Mainline per i moduli in AOSP e aprire completamente ogni aggiornamento subito dopo la release. I partner e la comunità di sviluppatori globali saranno in grado di apportare miglioramenti e correzioni di bug. Il direttore capo di ingegneria di Google, Anwar Ghuloum, ha rivelato durante la conferenza I/O 2019, che per il set iniziale di componenti Mainline i partner hanno già apportato numerose modifiche e collaborato per garantire un funzionamento corretto costante.
Come sappiamo, Google rilascia le principali versioni di Android su base annuale. Con ogni nuova versione, gli utenti attendono spesso mesi prima che il proprio produttore renda disponibile via OTA il pacchetto di update. Google ha provato a canalizzare meglio il flusso, non senza successo. Con Ice Cream Sandwich ha introdotto Google Play Services, che l’azienda utilizza per spingere varie funzionalità e miglioramenti. Con Android Nougat, sono cominciati gli aggiornamenti mensili sulla sicurezza mentre con Oreo, Google ha svelato Project Treble, che ha reso più modulare il sistema operativo mobile così che sia più semplice da aggiornare.
E Project Mainline si basa proprio su Project Treble in modo che i componenti principali dell’OS possano essere caricati in maniera coerente con i vari rilasci di Big G. Nello specifico, Ghuloum ha spiegato che i componenti Mainline verranno consegnati come file APK o APEX, un nuovo formato di file sviluppato da Google simile all’APK, ma caricato molto prima nel processo di avvio. Fondamentalmente, ciò significa che i miglioramenti della sicurezza e delle prestazioni che in precedenza dovevano essere parte degli aggiornamenti completi del sistema operativo, possono essenzialmente essere scaricati e installati come semplici aggiornamenti delle app.
Per il primo anno, Google si concentrerà principalmente sull’utilizzo di Project Mainline per fornire soluzioni di sicurezza. I moduli verranno aggiornati su cadenza mensile, proprio come gli aggiornamenti di security mensili esistenti. Per quanto riguarda i dispositivi abilitati, Big G sta ancora esplorando le sue opzioni: per ora, Project Mainline sarà disponibile solo su quelli che montano Android Q, per le richieste del kernel ma non è detto che in seguito non ci sia una sorta di retrocompatibilià, che coinvolga altri smartphone.