Sono bastate poche ore ai vertici societari di Google per chiarire la propria posizione in merito alle nuove indagini della Federal Trade Commission, finalizzate ad accertare eventuali comportamenti anticoncorrenziali messi in atto da bigG nel campo dei motori di ricerca.
Il colosso di Mountain View, ricevuta la notifica ufficiale relativa all’avvio dei controlli, ha subito dichiarato la disponibilità a collaborare, in modo da fare chiarezza nel più breve tempo possibile e sgombrare il campo dalle ipotesi che vedono l’azienda sul banco degli imputati. Una rapidità dovuta sia alla necessità di evitare danni alla propria immagine che alla responsabilità nei confronti degli azionisti, comprensibilmente preoccupati dopo la flessione subita dal titolo in seguito alla notizia di ieri.
La risposta di Google all’antitrust è giunta direttamente dalle pagine del blog ufficiale, dove un intervento firmato da Amit Singhal si rivolge direttamente ai navigatori, nel tentativo di esporre in un breve elenco i principi sui quali poggia la filosofia del gruppo.
Mettere l’utente sempre al centro del proprio lavoro, sviluppare soluzioni in grado di fornire le informazioni ricercate nel minor tempo possibile, gestire con trasparenza le inserzioni pubblicitarie, aiutare le persone a tenere sotto controllo i dati che le riguardano circolanti in Rete, come dimostra il progetto Io sul Web.
Resta ora da capire quali azioni e approfondimenti la FTC chiederà a bigG, fino a che punto vorrà spingersi nell’analisi degli algoritmi e delle dinamiche che gestiscono le SERP incriminate. La vicenda sembra comunque destinata a far discutere, se non altro perché la realtà interessata rappresenta il soggetto più cliccato dell’intero panorama Web, con un volume di visitatori unici mensili che proprio di recente ha toccato quota un miliardo.