iTunes Store è sicuramente il leader incontrastato nella distribuzione di musica digitale legale, sia gratuita che a pagamento. Diverse altre società, tra cui Amazon o Rhapsody, hanno cercato di bissare il successo di Apple, senza però ottenere gli stessi risultati. La forza del negozio online di Cupertino, infatti, non trova competitor adeguati, soprattutto per quanto riguarda l’ampiezza del proprio catalogo.
L’egemonia di iTunes Store, tuttavia, potrebbe essere messa a repentaglio da uno dei colossi della rete che, caso strano, proprio negli ultimi tempi ha avuto dei dissapori con la Mela. Stiamo parlando di Google, un leader mondiale che potrebbe scuotere il sicuro mercato di Apple.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, Google avrebbe già iniziato a prendere contatti con le maggiori case discografiche per definire il proprio nuovo portale musicale. L’intenzione di bigG è fornire un servizio di cloud streaming, che permetta l’ascolto di brani musicali su qualsiasi dispositivo, in particolare sulle device targate Android.
Di primo acchito, non sembrerebbe esserci nessuna concorrenza con Apple: iTunes non fornisce musica in streaming, ma vende download di brani. Ma basta fare un salto indietro di qualche mese per ricordarci come Apple abbia acquisito Lala proprio per introdurre un servizio di cloud streaming, esattamente come quello prodotto da Google. Le due grandi società, di conseguenza, si ritroveranno a darsi nuovamente battaglia.
Mentre questi due leader di settore continuano i loro confronti a suon di dichiarazioni e servizi solo sulla carta, ovvero da mesi annunciati ma non ancora implementati, c’è chi in rete già fornisce esperimenti di cloud streaming, ottenendo anche un discreto successo tra il pubblico. Parliamo, in primis, di Spotify e Last.fm, purtroppo recentemente inibiti per l’utilizzo gratuito sul territorio italiano, e del fiorente Grooveshark. Quest’ultimo servizio si presenta come una soluzione davvero completa per l’utente, con un’infinita libreria di brani da ascoltare gratuitamente senza necessità di registrazione, la possibilità di esportare la propria playlist e, non ultimo, una radio che si regola secondo i propri gusti personali. Il tutto, disponibile anche su iPhone. Come si suol dire, tra i due litiganti il terzo gode.