Prima l’annuncio del supporto della tecnologia webRTC su Chrome, ora l’annuncio di un nuovo protocollo alla base di Google Talk: Jingle. Due mosse non casualmente concomitanti e due mosse non casualmente immediatamente successive all’acquisizione di Skype da parte del gruppo Microsoft.
Prosegue infatti così il cammino di Google verso un traguardo già identificato, già stabilito in dimensioni ed ambizioni, il cui percorso è in chiara e diretta collisione con l’antitetica offerta Skype. Google nella fattispecie ha comunicato la volontà di trasformare Jingle (nelle sue derivazioni XEP-0166 e XEP-0167) nel protocollo alla base del proprio software di instant messaging. Jingle nasce dall’interazione di nomi quali Collabora, Yate, Tandberg e Jabber: sebbene Google garantisca per il momento piena retrocompatibilità, presto il vecchio protocollo sarà definitivamente abbandonato per passare alla nuova realtà.
Il nuovo protocollo nasce in seno all’Extensible Messaging and Presence Protocol (XMPP): basato su XML, il protocollo è utilizzato da molti software per poter intercomunicare ed ora Google ne ha evoluta la specie confidando in Jingle per far nascere una nuova base standardizzata in grado di aprire al gruppo la possibilità di sfidare Skype nel regno del VoIP e della videoconferenza.
Per Google trattasi di una sfida molto importante destinata a riverberare conseguenze tanto su Google Voice quanto in tutto quel che è la comunicazione in ambito business. La scommessa che Microsoft ha riposto in Skype, insomma, Google l’ha plasmata attorno a webRTC prima e Jingle poi: due approcci diversi alla medesima gallina dalle uova d’oro.