Google: qui si lavora per la ricerca

Google: qui si lavora per la ricerca

Con una intervista a Rhys Blakely del Times Google intende riportare l’attenzione sul proprio core business: la ricerca. Si moltiplicano ogni giorno rumor e speculazioni circa gli eventuali nuovi servizi del motore di Mountain View, ma spesso tutto ciò è composto di semplice polverone che nasconde il fatto che la ricerca rimanga il nocciolo fondamentale del gruppo. A parlare è Douglas Merrill, responsabile Google proprio del settore ricerca.

Merrill ha ribadito il fatto che il PageRank sia frutto di un lavoro completamente automatico, negando un intervento umano ad eccezione che per casi particolari legati a problemi legali o simili. La battuta sembra essere una indiretta risposta a quanti hanno fatto notare negli ultimi giorni come l’homepage di Amazon.com non sia indicizzata al pari delle altre homepage dei big del World Wide Web.

E’ interessante inoltre il punto di vista relativo alla strada compiuta dal motore fino ad oggi: secondo Merrill Google ha fatto appena il 10% del lavoro che intende compiere in quanto gran parte delle informazioni presenti al mondo sono ancora al di fuori della portata del motore. Eric Schmidt a suo tempo aveva quantificato in 300 anni il tempo necessario per giungere ad una copertura soddisfacente, oggi Merrill conferma sostanzialmente tale teoria.

Dall’intervista emerge come il 70% degli ingegneri del GooglePlex lavori esclusivamente sulla ricerca ed alla domanda fuorviante circa l’eventualità di una avventura nel mercato della musica online è particolarmente simpatica la risposta offerta a Rhys Blakely: «Potrei dirtelo. Ma poi dovrei ucciderti».

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