Nel corso di questa settimana, Google ha subito un raid nei propri uffici situati a Seoul, in Corea del Sud. Non si sa con certezza la causa dell’ispezione da parte dell’ente antitrust, ma pare che si stia indagando su possibili pratiche commerciali scorrette da parte del colosso, che ostacolerebbero la concorrenza locale.
L’antitrust coreano ha perquisito pertanto gli uffici Google come parte di un’indagine e il gruppo si è detto, attraverso un comunicato, disponibile a collaborare per rispondere a qualsiasi domanda atta a chiarire le proprie attività locali.
Si crede che il raid sia dipeso dal fatto che, nello scorso aprire, le imprese coreane che ospitano servizi di ricerca sul Web abbiano chiesto alla Fair Trade Commission locale di indagare su Google: a loro parere, il colosso utilizza dei metodi sleali per limitare le possibilità della concorrenza, sia nel campo della ricerca online che in quello degli smartphone, con il sistema operativo Android.
Google aveva allora spiegato che non ha lavorato slealmente per svantaggiare la concorrenza: ad esempio, non impongono ad aziende o produttori di includere il proprio motore di ricerca nei loro servizi, mentre per quanto riguarda Android, si sottolinea il fatto che sia una piattaforma aperta e che chiunque sia libero di decidere quali applicazioni e servizi installare.