Nel mese di ottobre Google ha investito oltre 500 milioni di dollari (542 per la precisione, pari a 472 milioni di euro) nella startup Magic Leap. La natura del progetto è rimasta fino ad oggi avvolta dal mistero e ancora mancano conferme ufficiali in merito. Spulciando tra i brevetti depositari presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) è però possibile formulare alcune prime ipotesi.
Si tratta quasi certamente di un dispositivo indossabile dedicato alle tecnologie di realtà virtuale e di realtà aumentata. Dalle immagini allegate di seguito si intravedono delle lenti che, una volta posizionate di fronte agli occhi, permettono di immergersi in un mondo alternativo, che alle immagini dell’ambiente circostante ne sovrappone altre 3D calcolate in tempo reale, tenendo conto di ciò che l’utente osserva per visualizzarle con la giusta profondità. e prospettiva. Ad esempio, si vede una sorta di mostro prendere vita tra gli scaffali di un negozio o ancora una serie di schermate scorrere di fronte ad una persona comodamente seduta sul divano, che vi interagisce con intuitivi movimenti delle mani.
Per descrivere Magic Leap in modo pratico, si potrebbe paragonarlo ad una sorta di incrocio tra Google Glass, il visore Oculus Rift e il sistema ARI (Added Reality Interface) ben noto a chi ha avuto modo di provare il videogame Heavy Rain, una tecnologia che consente al detective del gioco di analizzare gli indizi di un crimine ricreando intorno a sé un ambiente completamente virtuale a 360 gradi, passando da un informazione all’altra con l’ausilio di uno speciale guanto.
Curiosamente, nei brevetti depositati si fa riferimento proprio ad un “tactile glove" (“guanto tattile"), che una volta indossato dovrebbe permettere l’interazione con i menu e con le immagini visualizzate. Trattandosi al momento di ipotesi, non è dato a sapere se e quando il progetto arriverà a concretizzarsi sotto forma di un vero e proprio dispositivo destinato al mercato. Le premesse sono comunque decisamente interessanti e potenzialmente rivoluzionarie. Di seguito l’unica dichiarazione ufficiale rilasciata dal team e un breve filmato dimostrativo.
Il nostro team ha scavato in profondità nella fisica del mondo visuale e nei processi della nostra percezione sensoriale. È biomimetica, nel senso che rispetta il nostro funzionamento naturale (dopotutto siamo essere umani, non macchine).