Google ha fatto proprio nella giornata di ieri il gruppo SayNow, gruppo fondato nel 2005 ed impegnato da anni nelle comunicazioni sociali per una nuova interpretazione del modo in cui la comunicazione vocale viene intesa. Ignota la quantificazione monetaria della transazione.
La conferma giunge dalla stessa SayNow: «Dal 2005 abbiamo esplorato divertenti modi per consentire alle persone di comunicare. Attraverso il Web, gli smartphone ed anche le linee fisse, i nostri prodotti portano le community a comunicare assieme tramite il potere della voce. E siccome Google ha alcuni dei migliori prodotti vocali al mondo, combinare le nostre forze con quelle del team Google Voice ci porterà ad innovare in nuove ed inesplorate aree». Il messaggio tra le righe appare chiaro: l’acquisizione è finalizzata a combinare le rispettive offerte e questo tipo di operazione ha pertanto obiettivi fin da subito ben identificati.
Identificati, ma non annunciabili: «non abbiamo specifici piani di prodotto da annunciare ad oggi, ma abbiamo molto da dire a proposito della roadmap con cui saremo integrati con Google, quindi rimanete in contatto. Non potremmo essere più entusiasti per quel che sta per arrivare».
L’annuncio avviene nel giorno stesso in cui Google Voice apre alla portabilità del numero, e probabilmente non è questo un caso: da una parte Google porta la telefonia sul proprio emisfero, dall’altra l’acquisizione di SayNow indica la chiara volontà di aprire al sistema anche una ambizione social. Il gruppo acquisito opera infatti su 15 milioni di utenti con applicazioni per Facebook, MySpace, Twitter, Android ed iPhone: portare il proprio numero su Google Voice potrebbe significare una scelta di comunicazione integrata per la quale anche Facebook nutre ambizioni già pubblicamente esplicitate.