Google ha comunicato che i risultati delle ricerche mostreranno sempre contenuti locali, indipendentemente dal dominio scelto. In pratica se l’utente usa Google.it, ma si trova nel Regno Unito, non dovrà passare a Google.co.uk. Altri servizi, come Gmail e YouTube, funzionano già in questo modo.
L’azienda di Mountain View ha rilevato che una ricerca su cinque è correlata alla posizione geografica, quindi la novità è stata introdotta per fornire informazioni più accurate. Per mostrare SERP più rilevanti in base ad uno specifico paese, l’utente doveva digitare l’indirizzo della versione corrispondente, ad esempio Google.com.au (Australia), Google.co.jp (Giappone) o Google.com.br (Brasile). Il paese viene quindi indicato dal ccTLD (Country Code Top Level Domain). Ora invece il “country service” sarà sempre quello corrispondente alla posizione geografica, anche se l’utente sceglie un diverso dominio.
Se un italiano, che usa Google.it, viaggia in Australia o in Nuova Zelanda vedrà risultati rilevanti per il luogo in cui si trova, quindi contenuti australiani e neozelandesi. Il cambiamento ha effetto su desktop, mobile, Google per iOS e Google Maps. Il paese viene indicato chiaramente nella parte inferiore della pagina (in basso a sinistra). È tuttavia possibile modificare l’area geografica nelle impostazioni di ricerca, cliccando il link in basso a destra.
Google sottolinea che i servizi continueranno a funzionare come prima e che non cambierà il modo in cui verranno gestiti gli obblighi previsti dai singoli paesi. In Europa, ad esempio, verrà sempre rispettato il “diritto all’oblio“.