Segno dei tempi che cambiano, della naturale evoluzione in atto, della tendenza ad accedere alle informazioni da qualunque postazione e con qualsiasi dispositivo. Quanto annunciato in questi giorni da Google fotografa alla perfezione la metamorfosi intrapresa dalle modalità di accesso alle risorse Web: il gruppo di Mountain View ha dichiarato che, per la prima volta nella sua storia, il numero di ricerche effettuate da smartphone ha superato quelle provenienti da un computer.
A parlarne è stato Amit Singhal, vicepresidente senior della divisione Search, in occasione della conferenza annuale Code Mobile in scena al Ritz Carlton Hotel di Half Moon Bay, in California. Stando a quanto svelato, il sorpasso è avvenuto ufficialmente nel corso dell’estate. Per essere precisi, l’azienda identifica come traffico mobile tutte le richieste provenienti da un device con display dalla diagonale pari o inferiore ai sei pollici. Sono dunque inclusi tutti gli smartphone e la quasi totalità dei phablet, mentre i tablet veri e propri non rientrano per ovvi motivi in questa categoria, pur non essendo conteggiati nemmeno insieme a computer desktop e laptop.
Altri numeri diffusi dal palco dell’evento risultano piuttosto interessanti: ogni mese Google si trova a gestire un totale di circa cento miliardi di ricerche (13,6 per ogni persona al mondo, se si considera tutta la popolazione del pianeta), con oltre il 50% provenienti proprio da smartphone. Se fino a qualche anno fa per poter raggiungere una qualsiasi risorsa in Internet era necessario sedersi alla scrivania ed affidarsi all’accoppiata mouse-tastiera, oggigiorno ognuno di noi porta in tasca un computer touchscreen in miniatura, pienamente funzionale e versatile. È ciò che spiega almeno in parte la crisi attraversata dal mercato PC, così come la nascita dei dispositivi ibridi, in grado di fungere sia in mobilità che per applicazioni più complesse come l’editing dei contenuti o dei documenti.