Il caso Louis Vuitton contro Google si sposterà presto in territorio europeo presso la European Court of Justice (ECJ) di Lussemburgo, occasione nella quale verrà emessa la sentenza definitiva per quanto riguarda l’utilizzo delle parole chiave all’interno del circuito AdWords gestito dal gigante della ricerca.
La vicenda ha avuto inizio nel 2006, anno nel quale la famosa casa di moda francese Louis Vuitton ha chiamato in causa Google per non aver sufficientemente tutelato il suo marchio: la vertenza riguardava l’utilizzo di parole chiave legate a marchi famosi all’interno del circuito AdWords, le quali venivano spesso associate a portali che proponevano prodotti contraffatti, erodendo così il mercato e l’affidabilità dei brand più noti. Alla fine Louis Vuitton ha avuto la meglio su Google ed ha ottenuto un cospicuo risarcimento di 300.000 dollari, più 60.000 euro per spese legali. Il motore di ricerca non si è però dato per vinto ed ha deciso di ricorrere in appello portando così il caso in territorio europeo presso la European Court of Justice (ECJ) di Lussemburgo.
La posta in gioco per Google è ora molto alta, in quanto il tribunale francese autore della prima sentenza dovrà ora obbligatoriamente accettare le regole imposte dal nuovo processo. Nel caso in cui il sistema di gestione delle parole chiave all’interno di AdWords fosse ritenuto nuovamente viziato, Google dovrà rivedere le sue responsabilità e adottare obbligatoriamente un sistema per tutelare maggiormente i marchi registrati.
Al momento, la tappa europea del processo non ha ancora una data definitiva. Si prevedono, comunque, tempi alquanto dilazionati prima di giungere ad un verdetto definitivo.