Con un post sul proprio blog, Google annuncia il rilascio di Chrome per Mac. Come promesso, la versione beta di Google Chrome per Mac è finalmente arrivata, sebbene manchino alcune delle caratteristiche più interessanti presenti invece sulla versione Windows e, in parte, su quella Linux.
Basato su WebKit, lo stesso motore di rendering delle pagine di Safari, Chrome Beta per Mac viene rilasciato a distanza di ben 14 mesi dalla controparte Windows. Tra le novità più importanti c’è certamente l’esecuzione di ogni singolo tab (e quindi di ogni pagina Web) in una “sandbox” protetta, una sorta di ambiente a tenuta stagna costruito in modo tale che, in caso di crash, l’errore non costringa a chiudere l’intero browser. Il che significa che, se una pagina crea un problema, le altre non vengono intaccate.
Per di più, l’importazione dei Preferiti, della Cronologia e delle altre impostazioni funziona incredibilmente bene: ci mette appena un secondo. Anche la Omnibox, cioè la barra degli indirizzi combinata con la “search box” della cronologia, non si comporta affatto male, ma si sente la mancanza di alcune caratteristiche chiave presenti sulla altre piattaforme. In primis, l’assenza delle estensioni, l’impossibilità di lavorare a schermo pieno, e il supporto ai gesture multi touch.
Per disegnare Chrome per Mac, sono state scritte 73.804 linee di codice specifiche per OS X, sono state distribuite 29 build agli sviluppatori, sono stati corretti 1.177 bug specifici per Mac, 64 Mac mini hanno lavorato incessantemente alla compilazione e ai test, e infine sono state consumate 8.760 tazze di caffè.
E il risultato, disponibile solo per Mac Intel con Leopard o successivi, è possibile scaricarlo alla pagina dedicata sul sito di Google.