In estrema sintesi, la notizia si riduce al fatto che Google ha scelto di rimuovere dalla piattaforma Google Play un’applicazione destinata ai dispositivi Android e sviluppata in Afghanistan da un team legato ai talebani. Il software, chiamato Alemarah, includeva contenuti scritti in lingua pashtu e video relativi alla propaganda fondamentalista promossa dal movimento.
Il debutto dell’app è avvenuto nella giornata di venerdì 1 aprile, ma la sua permanenza online è durata poco più di 24 ore. I responsabili dello sviluppo indicano in generiche “problematiche di natura tecnica” le ragioni che hanno portato alla sparizione del download. Secondo le informazioni ottenute dalla redazione della BBC, invece, la decisione è stata presa dal gruppo di Mountain View poiché i contenuti violavano le regole dello store, che proibiscono categoricamente qualsiasi tipo di incitamento all’odio. Da parte di bigG, come sempre avviene in questi casi, non sono giunti commenti o dichiarazioni in merito al caso specifico: un portavoce di bigG si è limitato a ribadire la posizione dell’azienda in relazione alla policy dello store.
Le nostre policy sono pensate per fornire un’ottima esperienza sia agli utenti che agli sviluppatori. È per questo motivo che rimuoviamo da Google Play le applicazioni che violano queste policy.
Bloomberg è invece entrato in contatto con un rappresentante del movimento talebano, che ha confermato la natura di Alemarah. Si tratta di un’applicazione sviluppata con il preciso intento di fare propaganda, diffondendo la conoscenza degli ideali sui quali si regge la politica del gruppo afghano, raggiungendo un’audience sempre più ampia, in tutto il mondo.
Parte dei nostri sforzi tecnologicamente avanzati per raggiungere un pubblico più ampio a livello globale.
La segnalazione dell’app a Google è stata effettuata nei giorni scorsi da SITE Intelligence Group, un’organizzazione con sede negli Stati Uniti che si occupa di monitorare costantemente l’attività jihadista in Rete.