Nel giorno in cui Gmail cambia interfaccia, anche Google Reader viene sottoposto a medesimo refresh. Simili i principi, simili le modalità con cui si giunge all’obiettivo. E simili le direttrici: un occhio alla nuova dimensione “touch” dell’interazione ed un occhio alla nuova dimensione “social” della vita online.
Il nuovo Google Reader è online da poche ore e per chi ha già provato la nuova interfaccia di Gmail risulta evidente come siano state sviluppate in parallelo, secondo i medesimi codici comunicativi, così da restituire all’utente una esperienza univoca, originale e fortemente connotativa. Google+, insomma, permea l’intera offerta Google, tanto da suggerire cambiamenti tanto nel design quanto nelle funzionalità: una integrazione profonda, una fusione definitiva che va alla radice del servizio per intaccarne direttamente il DNA.
Design dell’interfaccia a parte, l’elemento che più si fa notare nel nuovo Google Reader è la possibilità di condividere con le proprie cerchie sociali i contenuti raccolti grazie ai feed seguiti. Il flusso comunicativo diventa pertanto un continuum che fonde assieme le proprie fonti informative ed i propri amici, il tutto per rendere più ricca l’esperienza e più completa l’offerta.
Ma non a tutti l’idea è piaciuta: parte degli affezionati ha già organizzato una simbolica rivolta online per chiedere a Google di tornare sui propri passi. Proteste del tutto simili hanno più volte preso il largo su Facebook, contestando puntualmente ogni cambio di interfaccia. Ma sono proteste destinate a cadere nel vuoto: Google Reader farà la propria strada perché il cambio coinvolge Google alle alte sfere. Le modifiche sul Reader sono infatti soltanto un tassello di un cambiamento ben più ampio ed organico e non sarà un meme come #occupyGoogleReader
a cambiare il corso degli eventi.