Dato che il ruolo, la portata e l’impatto della tecnologia cresceranno nei prossimi anni, le grosse aziende si troveranno ad affrontare una regolamentazione governativa senz’altro maggiore di quella odierna. Tra queste c’è Google, che adesso pone attenzione alla riorganizzazione della divisione responsabile della Public Policy e delle relazioni governative.
L’anno scorso, la società ha assunto Karan Bhatia da General Electric (GE) come nuovo head of policy: in GE, il manager di origini indiane ha svolto il ruolo di global affairs chief per diversi anni; in precedenza è stato alto funzionario dell’amministrazione USA guidata da George W. Bush. Per il colosso della ricerca, ha seguito una serie di dossier strategici come l’intelligenza artificiale e la criticità dell’infrastruttura, ma si è occupato anche di seguire le inchieste aperte contro l’azienda dall’Antitrust europeo.
Un rimescolamento interno a Google è stato a lungo atteso dal suo arrivo, e adesso cominciano a emergere i primi dettagli sulla nuova struttura e sulle sue prospettive. Un gruppo centrale con maggiore personale avrà la responsabilità di affrontare i problemi più grandi, come l’Antitrust ed eventuali violazioni della privacy: questa centralizzazione dovrebbe tradursi in una presa di posizione sempre più uniforme su questioni comuni che affliggono l’azienda. Nel frattempo, altri team di base si concentreranno sui problemi più comuni e lavoreranno per pubblicizzare i prodotti più grandi di Google.
Un altro grande obiettivo riflette la spinta della società a destinare più risorse ai mercati emergenti, come l’Asia. BigG manterrà team incentrati su tali compiti. Secondo Bhatia, questa ristrutturazione è progettata per soddisfare le nuove richieste dovute da “accresciute responsabilità, attenzione pubblica verso la tecnologia e crescita dell’attività svolta”.