Google risponde a PayPal e promette battaglia

Google risponde a PayPal respingendo le accuse relative al "furto" di due dipendenti il cui ruolo è strategico per il lancio di Google Wallet.
Google risponde a PayPal e promette battaglia
Google risponde a PayPal respingendo le accuse relative al "furto" di due dipendenti il cui ruolo è strategico per il lancio di Google Wallet.

Nel momento stesso in cui Google Wallet è stato annunciato al grande pubblico, PayPal stava depositando in tribunale la denuncia contro il gruppo di Mountain View e contro i due dipendenti che sul palco andavano elogiando il nuovo prodotto. Osama Bedier e Stephanie Tilenius, infatti, erano ex-dipendenti PayPal che con il loro trasferimento sotto gli ordini di Larry Page si sarebbero portati appresso le conoscenze ed i segreti appresi durante il lavoro per PayPal e tutto ciò mentre PayPal e Google stavano siglando un accordo poi mai concretizzatosi.

A poche ore dalla denuncia Google prende posizione nei confronti di PayPal, ma la difesa appare al momento un semplice muro contro muro privo di particolari argomentazioni nel merito. Semplicemente, Google predica libertà e respinge ogni accusa. Non solo: il gruppo si pronuncia a favore dei propri dipendenti e, come prevedibilmente previsto fin dagli accordi iniziali di assunzione, si schiera al fianco di Bedier e della Tilenius preparandosi a lottare per loro nella causa contro PayPal.

La dichiarazione ufficiale di Google è stata raccolta da TechCrunch ed ogni singola parola va pesata poiché di grande importanza non solo per la causa tra le parti, ma anche per i destini stessi di un prodotto di grande potenziale quale Google Wallet:

La Silicon Valley è stata costruita sull’abilità degli individui nell’usare le loro conoscenze e la loro esperienza per cercare migliori opportunità di impiego, idea riconosciuta sia dalla legge della California che dalle policy pubbliche. Noi rispettiamo il segreto aziendale e ci difenderemo da queste accuse.

Insomma:

  • Google difende la libertà di assumere i due dipendenti PayPal grazie alla proposta di migliori condizioni di lavoro;
  • Google considera lecita la scelta dei due dipendenti di cambiare azienda sulla base di una offerta migliore;
  • Google nega indirettamente di aver approfittato di segreti industriali, ma ammette altrettanto implicitamente di avvalersi delle conoscenze dei due ex-PayPal;
  • Google ritiene corretto il proprio agire sia ai sensi della legge che del senso comune;
  • Google intende difendere con forza il proprio agire in tribunale.

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