A seguito di una precedente denuncia FIEG relativa al rapporto tra Google, Google News e AdSense, il gruppo di Mountain View ha comunicato che intende accondiscendere alle richieste della parte denunciante rendendo maggior trasparenza nei meccanismi che regolano i propri servizi. Google spera così di chiudere presto l’istruttoria, tentando in seguito di riportare su canali costruttivi e propositivi i propri rapporti con il mondo dell’informazione.
A suo tempo l’AGCM (Garante della Concorrenza e del Mercato) contestava il fatto che gli utenti AdSense «ricevono come corrispettivo somme determinate da Google di volta in volta a sua assoluta discrezione; Google non assume alcun obbligo di comunicare come tale quota sia calcolata; i pagamenti sono calcolati esclusivamente sulla base dei registri tenuti da Google; e Google può modificare in qualsiasi momento la struttura di determinazione dei prezzi e/o dei pagamenti a sua esclusiva discrezione». Il tutto fecondava i dubbi maturati in seno al mercato dell’editoria, ove i meccanismi di esclusione da Google News hanno portato a formulare teoremi accusatori basati più sulla nebulosità degli algoritmi che non su di un reale dolo dimostrato.
L’attuale documento depositato all’AGCM (pdf è un impegno formale di Google a consegnare dati più specifici. Google spiega che tanto i meccanismi Google/Google News quanto il funzionamento di AdSense siano già stati ampiamente sviscerati, ma per scrupolo si andrà ora oltre:
- «[…] Google manterrà, in aggiunta al meccanismo di esclusione da Google News attraverso il Centro assistenza di Google News, un ulteriore meccanismo (quale il crawler distingo per Google News che è stato introdotto in data 2 dicembre 2009) che consenta agli editori di escludere i propri contenuti da Google News senza che tale scelta determini alcun effetto sull’inclusione degli stessi contenuti nel motore di ricerca generale di Google;
- Google Ireland rivelerà la percentuale di revenue-sharing spettante agli affiliati dei programmi “AdSense per i contenuti” e “AdSense per la ricerca” che accettino i “Termini e Condizioni Generali del Programma AdSenseTM Online di Google”. […] l’interfaccia di AdSense disponibile online per gli Affiliati al Programma AdSense Online mostrerà la percentuale di revenue-sharing attribuita a ciascuno di essi. Ogni eventuale modifica alla percentuale di revenue-sharing avrà efficacia soltanto dopo che tale modifica è apparsa sull’interfaccia di AdSense disponibile online».
L’impegno Google ha una durata di 3 anni. Nel documento, inoltre, Google mette le mani avanti approfondendo il discorso antitrust: «Quand’anche venisse accertata una posizione dominante in capo a Google o a Google Ireland, è di tutta evidenza che nessuna delle due parti del procedimento ha posto in essere alcuna condotta abusiva. Invero, non è in alcun modo concepibile che le attività di Google News o gli accordi commerciali tra Google Ireland e i soggetti affiliati al programma AdSense possano cagionare un danno ai consumatori.
Il documento è pertanto la summa della difesa di Google di fronte alle accuse della FIEG: si dimostra la regolarità di Google News, la regolarità di AdSense e l’assoluta assenza di danni cagionati in virtù della presenza ingombrante di Google sul mercato. Dietro questa causa v’è però molto di più ed il baricentro della diatriba è tutto nel modo in cui Google ha nel tempo posizionato Google News al centro dell’ecosistema informativo della rete togliendo agli editori gran parte del controllo sulle proprie attività, sul mondo dell’advertising e sul modo in cui si sta sviluppando il rapporto tra il settore e la relativa utenza.
Il procedimento, ha spiegato il Garante a suo tempo, dovrà concludersi entro il 15 Ottobre prossimo.