Sono passati oltre cinque anni da quando Google ha deciso di abbandonare la Cina, rinunciando così alla possibilità di giocare un ruolo da protagonista in un mercato dalle enormi possibilità, dove oltre un miliardo di persone rappresentano altrettanti potenziali acquirenti e utenti. Una scelta maturata in seguito ai timori e alle perplessità legate alle disposizioni del governo locale, nonché in seguito ad alcuni attacchi messi a segno nei confronti dei propri servizi.
Alcune indiscrezioni parlano oggi di un progetto messo in campo da bigG, in collaborazione con il partner Huawei, per riportare il Play Store all’interno del territorio cinese. Le due aziende sono legate da una collaborazione che nei prossimi mesi porterà sul mercato uno dei nuovi dispositivi della linea Nexus. L’inclusione dello store negli smartphone e nei tablet commercializzati dal produttore in Cina potrebbe costituire per Google la via più diretta per tornare ad operare nel paese, ma ad un costo: il governo avrebbe chiesto (utilizzare il condizionale è d’obbligo) di poter esercitare il controllo sulle applicazioni e sui contenuti distribuiti, vietando il download di quelli non approvati.
Una sorta di censura a tutti gli effetti, quindi, una pratica che il gruppo di Mountain View non ha mai visto di buon occhio. Altri rumor parlano di un rilancio di Google Play nel corso dell’autunno, compatibile esclusivamente con i device basati su Android 6.0 Marshmallow, ovvero la nuova versione del sistema operativo mobile. Ovviamente, come sempre accade in questi casi, dall’azienda californiana non sono giunte conferme né smentite in merito alle voci di corridoio.
Tornare ad offrire i propri servizi in un mercato come la Cina, in costante crescita, costituirebbe una mossa di fondamentale importanza per bigG, soprattutto in considerazione del fatto che Apple l’ha già fatto, vendendo smartphone, tablet e consentendo il download dei software da App Store.