Quanto i colossi della Silicon Valley potranno in futuro giocare un ruolo strategico non solo nell’ambito hi-tech, ma anche nel ridefinire equilibri e strategie politiche o economiche a livello globale, è riassunto in un comunicato diffuso oggi dalla divisione Google For Entrepreneurs in partnership con Dreamstake. Il riferimento è al progetto Solve for X, uno dei più ambiziosi mai messi in campo dal gruppo di Mountain View.
Il 22 gennaio andrà in scena nel campus londinese di bigG un summit dal titolo già di per sé piuttosto esplicativo: “Tech Against Poverty”. L’obiettivo dichiarato è quello di riunire i protagonisti del mondo tecnologico per sradicare una volta per tutte la piaga della povertà dal pianeta, in un tempo massimo di 15 anni. Un traguardo di certo non semplice da raggiungere, ma molto è già stato fatto: nel 1990 le Nazioni Unite si sono poste l’obiettivo di dimezzare il livello globale di povertà entro il 2015, raggiungendo lo scopo nel 2010. Molto rimane però ancora da fare e Google ha intenzione di schierarsi in prima linea, fungendo da esempio e spingendo le altre realtà (anche quelle concorrenti) a partecipare in modo attivo ad iniziative di questo tipo.
Dreamstake è invece una piattaforma che mette in comunicazione investitori e startup, facilitando così a queste ultime l’accesso ai fondi e ai finanziamenti necessari per sviluppare e dare una forma concreta alle idee più meritevoli.
Google e Dreamstake vogliono verificare l’ipotesi secondo la quale la cultura delle startup avrà un impatto positivo sulle comunità più povere del mondo. L’evento è aperto a scienziati, investitori, ingegneri, artisti, pensatori e maker, con la speranza di dar vita in maniera effettiva a nuove idee in questo ambito. Google for Entrepreneurs prenderà in considerazione ogni spunto ritenuto innovativo, mettendosi in moto per avvicinarsi di un passo alla risoluzione del problema.
Questa la dichiarazione d’intenti. Per analizzare nel dettaglio le iniziative che ne scaturiranno sarà invece necessario attendere almeno fino al termine dell’incontro. L’idea di impegnarsi in prima persona in una battaglia tanto importante quanto difficile come quella contro la povertà e la mancanza di risorse, una piaga che ancora affligge una parte non indifferente del pianeta, dimostra una volta di più quanto i giganti del mondo hi-tech possano fare per la collettività.
Forti di un patrimonio paragonabile a quello di alcuni paesi, nonché di tecnologie all’avanguardia, realtà come Google possono concretamente intervenire per tentare di risolvere problemi che esulano dal loro normale raggio d’azione, andando talvolta ad agire laddove le forze governative e le amministrazioni locali non riescono a soddisfare le esigenze e i bisogni delle comunità.