La vettura a guida autonoma di Google ha percorso circa due milioni di miglia fin da quando i test della tecnologia sono iniziati nel lontano 2009. Dal report mensile sulla self-driving car pubblicato oggi da bigG emerge però un dettaglio interessante in merito: ogni giorno il software che gestisce i veicoli ne percorre almeno tre milioni, senza nemmeno lasciare il laboratorio.
Questo è reso possibile dall’impiego di un simulatore avanzato, a cui dare in pasto tutti i dati raccolti durante i test su strada per mettere alla prova i cambiamenti e le ottimizzazioni apportate a livello software. Per capire in che modo funziona il sistema è possibile ricorrere ad un esempio: gli ingegneri al lavoro sul progetto identificano un comportamento migliorabile dell’algoritmo e mettono mano al codice per modificarlo. A questo punto, ancor prima di equipaggiarlo sui veicoli veri e propri, ne studiano l’efficacia simulandone il comportamento sui milioni di miglia già percorsi dalle automobili.
Uno dei vantaggi di poter insegnare ad un computer a guidare è la sua grande capacità di ricordare e richiamare le istruzioni. Con il nostro simulatore, siamo in grado di caricare i milioni di miglia già effettuati e percorrerli nuovamente con il software aggiornato. Ad esempio, per rendere le svolte a sinistra più confortevoli per i passeggeri in prossimità di un incrocio, abbiamo modificato il nostro software per ottimizzare l’angolo della curva imboccata.
Per sottoporre a test qualsiasi cambiamento, il team di bigG ripercorre virtualmente tutte le strade già battute, assicurandosi che le novità introdotte abbiano solo effetti positivi sull’esperienza a bordo e sulla sicurezza in generale. In questo modo la raccolta di feedback è immediata ed eventuali problemi restano confinati all’ambito virtuale.
Ogni volta che un test driver prende il controllo della self-driving car, siamo in grado di riprodurre esattamente la situazione e simulare cosa sarebbe accaduto se il conducente avesse lasciato guidare il software. Se il simulatore mostra un comportamento da migliorare, i nostri ingegneri possono intervenire e perfezionare il software, per poi mettere alla prova le novità apportate in fase di simulazione.