Google ha iniziato a lavorare sul progetto self-driving car nel 2009, percorrendo fino ad oggi oltre un milione di chilometri con l’obiettivo di perfezionare e rendere sempre più affidabile una tecnologia che ha tutte potenzialità per rivoluzionare il settore delle quattro ruote. Solo un test è stato però condotto finora ad un ente governativo: a svelarlo è la documentazione trapelata nei giorni scorsi, relativa ad una prova su strada condotta nel maggio 2012, dunque oltre due anni fa.
Ad occuparsene è stato il Nevada Department of Motor Vehicles (DMV), che ha assegnato alla vettura con guida autonoma il voto “B". Non il migliore dei risultati, ma che fa comunque ben sperare per le future evoluzioni del sistema di software e sensori messo a punto dal gruppo di Mountain View. Va infatti tenuto in considerazione che dopo la verifica bigG ha avuto altri due anni per lavorare sulla correzione dei problemi riscontrati. Dai documenti emerge che l’auto è stata in grado di interpretare correttamente la presenza di pedoni sulla carreggiata, percorrere le autostrade ad oltre 100 Km/h e riconoscere la segnaletica verticale relativa ai limiti di velocità.
Qualche intoppo è stato invece riscontrato in prossimità dei semafori (la self-driving car ha faticato a identificare la luce verde o rossa), mentre la gestione delle rotonde è stata completamente affidata al controllo manuale. Il veicolo di Google, inoltre, è stato testato in condizioni meteo ottimali, sia di giorno che di sera, senza mai avere a che fare con pioggia, neve, nebbia o vento forte.
Si ricorda che la mappatura dell’ambiente circostante avviene per mezzo delle immagini catturate da un sensore posizionato sopra il tetto dell’automobile. Una componente in continua evoluzione, come dimostra l’annuncio diramato ieri dal produttore Velodyne, che ne ha realizzato un nuovo modello con 16 laser “economico" da 7.999 dollari: una spesa decisamente contenuta, rispetto ai circa 80.000 dollari richiesti per quello con 64 laser.