Tre mesi fa, Google ha presentato un prototipo di auto a guida autonoma, priva di volante e pedali. A differenza delle precedenti self-driving car, derivate da veicoli standard prodotti da Toyota e Lexus, tutto viene affidato ad un complesso sistema formato da telecamere, sensori e software. In attesa dei primi test su strade reali, l’azienda di Mountain View ha progettato un simulatore digitale dell’intera rete stradale della California.
La simulazione ha permesso di guidare “virtualmente” le auto per oltre 4 milioni di miglia, verificando le risposte dei veicoli agli eventuali pericoli reali, come cambi di corsia improvvisi da parte degli altri automobilisti, presenza di ciclisti e comportamenti imprevedibili dei pedoni. Secondo Ron Medford, responsabile della sicurezza del Google Self-Driving Car Project, ritiene che le simulazioni al computer permettano di valutare la qualità del software in modo più approfondito rispetto ai test su strada. Per questo motivo, l’azienda ha chiesto modifiche all’attuale normativa che impone test solo nel mondo reale.
Purtroppo per Google, le attività di lobbying non hanno avuto successo (per adesso). Anzi, il Department of Motor Vehicles (DMV) della California ha confermato che le regole attuali consentono di effettuare test sulle strade pubbliche solo in condizioni controllate. Ciò significa che gli ingegneri Google dovranno aggiungere volante e pedali (acceleratore e freno) alle loro self-driving car. L’azienda di Mountain View ha investito miliardi di dollari nel progetto, quindi ha deciso di soddisfare le richieste, installando i pedali e un piccolo volante provvisorio che permettono al guidatore di intervenire in caso di problemi.
Google ha chiesto al DMV di poter testare altri tipi di veicoli a guida autonoma, come motociclette e camion, ma il permesso è stato negato. La self-driving car di Google dovrebbero arrivare sul mercato entro il 2018. L’attuale prototipo di “people mover” può raggiungere una velocità massima di 40 Km/h e trasportare due persone.